I numeri parlano chiaro: 51 famiglie, per un totale di 179 persone aiutate fra cui 79 minori, sostenute con più di 53mila prodotti alimentari e per la cura della casa. Un percorso di sensibilizzazione, sostegno e risparmio sociale, realizzato assieme a decine di volontari, imprese, scuole, enti pubblici e cittadini.
Sono i numeri del primo anno di attività di Dora, l’Emporio solidale di Reggio Emilia attivo dall’aprile 2017 al piano terra della ex stazione di Santo Stefano in viale Trento Trieste 11, nel quartiere Gardenia, resa disponibile da Ferrovie Emilia-Romagna (Fer) attraverso una convenzione sottoscritta con il Comune di Reggio Emilia.
Dora è un lavoro collettivo, progettato e fatto da tanti e diversi soggetti: Comune di Reggio Emilia, associazione DarVoce, Auser Reggio Emilia, Protezione civile Reggio Città del Tricolore, Servire l’Uomo, associazione Solidarietà, Papa Giovanni XXIII, Caritas Diocesana, imprese, cittadini e Fondazione Manodori che ha sostenuto con un finanziamento l’avvio delle attività.
Dopo i primi 12 mesi di lavoro, è il tempo di un primo bilancio, quantitativo e qualitativo. I dati sono quelli del primo anno di attività, dall’inaugurazione di sabato 8 aprile 2017 sino al 31 marzo 2018 e sono stati presentati stamattina nella stessa sede dell’Emporio solidale Dora dal vicesindaco di Reggio Emilia con delega al Welfare Matteo Sassi insieme con Federica Severini del Centro servizi per il volontariato DarVoce e Gianni Borghi presidente della Fondazione Manodori che ha sostenuto l’iniziativa.
"L’aiuto materiale che questo luogo e i suoi volontari hanno realizzato è di grande valore – ha detto il vicesindaco Sassi – ma altrettanto importante è stato e continua ad essere quell’aiuto immateriale che è il dialogo, la costruzione di relazioni che fanno emergere altri bisogni e risposte, contatti importantissimi per sopportare le difficoltà e uscirne. Possiamo dire che questo è un luogo di ‘benessere sociale’ basato sulle relazioni, sul valore e sulle risorse delle persone: va detto con giusto orgoglio e gratitudine per i volontari, che sono segno di fiducia e speranza nel futuro. E’ un fatto che tutti coloro che contribuiscono al funzionamento di Dora hanno colto molto chiaramente, da Fer per la sede ai volontari e alle imprese sostenitrici, alla Fondazione Manodori che col suo intervento dimostra come risorse finanziarie possano essere declinate in un progetto sociale apprezzato".
"Dora è il risultato di un lavoro collettivo, realizzato con grande slancio, che sta funzionando bene anche perché è basato su una buona gestione – ha detto il presidente Borghi – La Fonazione Manodori ha creduto nell’iniziativa, impegnando risorse non secondarie e adesso, dati i risultati, oltre alla convinzione abbiamo la soddisfazione: possiamo dire che è stato un ottimo investimento sotto ogni aspetto".
Severini, che ha presentato i dati salienti del primo bilancio sociale di Dora, ha sintetizzato l’esperienza solidaristica e umana di Dora, definendo l’Emporio "un supermercato delle relazioni, dove il fare spesa gratuitamente, a seguito del riconoscimento di uno stato di necessità da parte dei Servizi sociali del Comune, è spesso l’inizio di una relazione tra volontari e famiglie che genera altro aiuto. Questo avviene in un luogo che abbiamo reso anche accogliente, perché riteniamo che il decoro e la bellezza del posto contribuiscano ad aiutare chi è in difficoltà".
Importante, per Severini, anche "lo spirito di appartenenza: l’Emporio è considerato un luogo condiviso da tutti coloro che lo frequentano e dal quartiere nel quale è inserito e con il quale si è creato un legame forte. Dopo la gioia della nascita, una anno fa, l’Emporio Dora è cresciuto con il sostegno e l’opera di tanti – Comune, Fondazione Manodori, altri enti, organizzazioni e i volontari – ed ora può camminare sulle proprie gambe".
Cecilia Pignagnoli coordinatrice del progetto Emporio Dora e Paola Terenziani coordinatrice dei volontari hanno poi raccontato le loro esperienze.
Dora fornisce cibi conservati e prodotti per la casa e l’igiene a 50 famiglie reggiane, individuate dai Servizi sociali fra i soggetti in difficoltà e a rischio di scivolamento nella povertà. Il sostegno di Dora può garantire un aiuto riprendersi da una congiuntura difficile.
L’Emporio, gestito da volontari, assegna ad ogni beneficiario una tessera con dei punti disponibili. Ogni prodotto dell’emporio ha un valore in punti e usando la tessera i beneficiari possono quindi fare la spesa in base al punteggio preassegnato. Il limite massimo cambia per ogni beneficiario, è ovviamente diverso per una famiglia numerosa o per un padre divorziato e disoccupato che vive solo. I vari nuclei possono rimanere nel circuito di Dora per un anno, prima di lasciare spazio ad altre persone sempre individuate dai servizi sociali.
L’Emporio solidale è aperto al pubblico due giorni a settimana: il mercoledì pomeriggio ed il sabato mattina per un totale di sei ore settimanali. In questo primo anno, sono state effettuate 98 aperture per servire le 51 famiglie tesserate, per un totale di 179 persone aiutate fra cui 79 minori.
Le famiglie sono state inserite gradualmente nel corso dei mesi. In questo periodo 13 famiglie sono uscite anticipatamente: quattro hanno migliorato la loro situazione perché hanno trovato lavoro e non hanno avuto bisogno dell’Emporio, nove dopo aver deciso di comune accordo di interrompere l’esperienza.
Le altre 38 famiglie presenti in Emporio usciranno gradualmente nei prossimi mesi, per dare il cambio ad altre famiglie mantenendo la quota delle 50 tessere. Nel corso di aprile 2018 entreranno sette nuove famiglie.
In questo primo anno di attività sono stati assegnati dall’Emporio 53.166 prodotti, fra alimentari, cura della casa e igiene, per un totale di 752.786 punti spesi dalle famiglie. Il risparmio per le famiglie è stimabile in oltre 75.000 euro. E va sottolineato che il dato economico è fortemente sottostimato, perché il corrispettivo del prezzo in punti è ribassato rispetto al prezzo di mercato.
A questo conteggio vanno aggiunti i 7.229 prodotti (per un valore di oltre 7.200 euro) donati a Caritas locali, altre associazioni locali e alla Rete degli Empori Regionali.
Le famiglie vengono individuate dai Servizi sociali e affiancate nel percorso di accompagnamento in Emporio dall’educatrice di Dora con l’obiettivo, condiviso con i Servizi ed i volontari, di riattivare le loro capacità, risorse e speranze. Il rapporto fra i beneficiari e i volontari si è rafforzato e questo ha permesso ai volontari dell’accoglienza di aiutare ancor più concretamente, in grandi e piccole cose. Ad esempio, c’è chi ha aiutato nella ricerca dei mobili per una stanza, chi nel cercare il sostegno scolastico per un adolescente, chi si è dato da fare per trovare un vestito di Carnevale e chi ha portato un vocabolario. Sono piccole azioni che hanno permesso di rafforzare il legame di fiducia. Nei casi più complicati ci si è confrontati con l’educatrice, i Servizi sociali e le associazioni del territorio. La conoscenza permette di mettere in atto azioni condivise sulla base dei bisogni effettivi.
Dora è sostenuta massicciamente da 28 aziende donatrici del settore alimentare; sono 47 le aziende donatrici di prodotti, donazioni liberali e promotrici di raccolte interne tra i dipendenti e i clienti. Tra i donatori vi sono anche associazioni, Caritas locali, altri Empori della regione e scuole.
Con 10 di queste aziende è stato instaurato un rapporto costante di donazione. E 30 cittadini sono stati fidelizzati alla donazione attraverso il progetto Dora in Poi.
Da gennaio 2018 l’Emporio è accreditato per ricevere i prodotti Agea, oltre alle convenzioni con Fondazione Banco alimentare e Associazione Solidarietà.
I prodotti frutto del Recupero (prodotti verso la scadenza) dalle aziende sono stati 17.252 per un controvalore stimato di più di 20.000 euro.
I prodotti donati attraverso raccolte (dai supermercati alle aziende e ai loro dipendenti) sono stati 11.300.
I prodotti frutto delle donazioni da altri Empori sono stati 4.624.
I prodotti donati dalle Caritas locali sono stati 1.661.
I prodotti donati dalle aziende (non in scadenza) sono stati 7.574.
L’acquisto diretto è stato di circa 300 prodotti.
Questi i prodotti maggiormente distribuiti (in termini di numero di prodotti e in ordine decrescente): Biscotti; Pasta; Latte; Passata e Pelati; Igiene Personale; Scatolame Vario
Zucchero e Dolcificanti; Tonno e pesce in scatola; Sughi; Fette Biscottate, Cracker, Crostini Grissini; Legumi; Uova; Thè e surrogati; Pane e Pancarrè; Cibo e latte per neonati; Farina e Polenta; Succhi e Bibite; Igiene Casa e bucato; Articoli Vari; Olio di Oliva; Caffè e Orzo ; Cancelleria; Marmellate e confetture; Olio di Semi;Riso; Sale; Aceto; Materiale per Neonati (no cibo); Cereali (secchi); Parafarmaci; Carne in scatola; Libri; Miele.
I volontari attivi in Emporio sono 41 e si alternano nelle diverse attività: magazzino, negozio, accoglienza, trasporti. Inoltre alcuni volontari sono impegnati anche nell’attività di approvvigionamento, in affiancamento a DarVoce).
I volontari sono organizzati per turni nelle due giornate di apertura e si occupano di gestire l’Emporio anche durante la settimana nelle attività di preparazione alle aperture:
– Trasporti: due giorni alla settimana fanno i trasporti per recuperare le donazioni locali; una volta al mese vanno al Banco alimentare; due/tre volte al mese ad Azione Solidale.
– Magazzino: presenza quasi quotidiana per garantire l’inserimento dei prodotti nel software.
– Negozio: presenza quasi quotidiana per l’allestimento dell’Emporio.
L’area Accoglienza si occupa di animazione dello spazio "Stradora" dedicato ai bambini presenti durante le aperture; accoglienza e ascolto delle famiglie durante le aperture; organizzazione di attività per i bambini in occasione di feste speciali (Natale, Halloween, Carnevale) e di momenti conviviali con le famiglie.
I volontari sono inoltre attivi per le raccolte alimentari. Ne sono state fatte 20, alcune esclusivamente per Emporio, altre in collaborazione con altri soggetti.
Sono state inoltre attivate delle collaborazioni per sostenere le famiglie: 10 beneficiari sono stati inseriti in un corso di formazione gratuito per la ricerca attiva del lavoro organizzato da Umana; una volta al mese è presente in Emporio un medico volontario dell’Associazione Donne Medico, che insieme alla Fondazione Franzini seguirà alcuni beneficiari che non hanno esenzioni sanitarie ma problemi di salute rilevanti. Sono attive delle collaborazioni con le associazioni del Quartiere, anche in vista della prossima Festa dei Vicini il 26 Maggio all’interno del percorso "QUA – Il quartiere bene comune".
Continua il coinvolgimento delle scuole, anche grazie alla collaborazione con il Granello di Senapa. Questo ci ha permesso di organizzare diverse raccolte e di raccogliere i seguenti quantitativi di prodotti per pulizia/igiene e derrate alimentari:
– Its Motti: 155 prodotti;
– Liceo Scientifico A. Moro: 245 prodotti;
– Ipsc Filippo Re: 350 prodotti;
– Scuola elementare San Vincenzo de’ Paoli: 170 prodotti;
– Scuola elementare Maria Vergine Madre: 61 prodotti.
– Università degli studi di Modena e Reggio Emilia: 20 prodotti
Alla fine del 2017 è stata stipulata una convenzione con il Servizio di Pastorale Giovanile diocesi di Reggio Emilia – Guastalla e l’associazione PerDiQua Onlus, promotori del progetto Mi fido di te. La convenzione ha l’obiettivo di inserire presso l’Emporio come volontari ragazzi che abbiano compiuto 14 anni e che aderiscono al Servizio ‘Mi fido di Te’, promosso da Perdiqua e Pastorale Giovanile. I ragazzi faranno un periodo di stage di circa 20 ore, seguiti da un tutor che garantisce un monitoraggio costante.
In marzo è iniziato un corso sulla prevenzione con Azienda Usl su stili di vita, educazione alimentare, salute donna.
L’Emporio Dora ha partecipato, attraverso la presenza di DarVoce e dei volontari, al processo per la costruzione della Rete Regionale degli Empori dell’Emilia-Romagna. La nascita di questa rete si colloca all’interno di un percorso di conoscenze, confronti, scambi di esperienze, di progetti, di reciproca fiducia, che ha consolidato un rapporto già esistente in maniera informale da tempo tra i diversi Empori della Regione. In Ottobre è stato stipulato l’Accordo della Rete degli Empori Solidali dell’Emilia-Romagna, a partire da una Carta dei Valori e, in seguito, alla firma del Protocollo d’intesa per la valorizzazione della rete degli Empori dell’Emilia-Romagna tra Regione, Anci Emilia-Romagna, soggetti aderenti alla Rete Empori solidali, Associazione Csv Net.
Ultimi commenti
"CEMENTO" MORI...come dicevano i latini....
Sarebbe interessante sapere quanti diritti edificatori ancora non soddisfatti ci portiamo dalle passate giunte.
Come precisato dall'assessore Pasini la responsabilità è della precedente Giunta (di "centrodestra"?)