Quarant’anni – compiuti il giorno 16 maggio – di intensa presenza in ambito pedagogico e di organizzazione dei servizi, sempre rivolti alla rivendicazione dei diritti dei bambini e delle bambine ed alla realizzazione concreta degli stessi. Nel 1980 nasceva a Reggio Emilia il Gruppo Nazionale Nidi e Scuole dell’Infanzia, con lo scopo di incentivare il dibattito culturale e politico sulle questioni che riguardano, direttamente o indirettamente, il nido e la scuola d’infanzia. Ne fanno parte numerose città italiane con insegnanti, professori universitari, ricercatori, genitori. Insieme costruiscono una vasta e fitta rete di relazioni, scambi e confronti. Loris Malaguzzi ne è promotore e presidente fino al 1994. Accanto a lui, Carla Rinaldi, prima segretaria e poi vicepresidente, oggi presidente di Fondazione Reggio Children: “Era un momento di crisi per i servizi per la prima infanzia – ricorda Carla Rinaldi, riandando alle origini del Gruppo nazionale Nidi e Scuole dell’Infanzia – Erano da poco uscite le leggi per i nidi e per le scuole dell’infanzia, ma a livello statale c’era una continua minaccia sul loro sviluppo come progetto in cui prevalessero i diritti dell’infanzia e dell’educazione – continua Rinaldi -. In questo contesto e in un’Italia ancora a macchia di leopardo, a Reggio Emilia Loris Malaguzzi e il team di pedagogisti di cui facevo parte eravamo già in contatto con tantissime realtà italiane, del Nord, Centro e Sud, che in parte avevano già iniziato a sviluppare i servizi e in parte volevano farli. Insegnanti, amministratori, ricercatori, il Cnr, le università, tutti coloro che non solo credevano nei servizi, ma sostenevano i diritti dell’infanzia. Malaguzzi era di fatto il capo riconosciuto di questa rete silente e così, a fronte di un momento di crisi, dove ogni realtà rischiava non solo di perdersi ma di chiudersi dentro alle proprie problematiche, abbiamo fatto un passaggio ‘dall’io al noi’. E quindi abbiamo lanciato un appello a creare una rete, una associazione, che pose Reggio al centro. E abbiamo chiamato tutti qui, con un grande lavoro a forza di fax, telefonate e telegrammi, senza mezzi, senza soldi, con soluzioni di fortuna per ospitare le persone, ma con l’entusiasmo di trovarci a discutere dei problemi che ci stavano a cuore. Reggio Emilia è diventata quindi la città promotrice della riflessione nazionale sui nidi e sulle scuole d’infanzia. L’apertura del Centenario di Malaguzzi ha permesso a molti di ritrovarsi a Reggio Emilia ed è stato molto bello. Ora viviamo un altro momento di crisi, completamente diverso, ma che sicuramente vedrà questa rete nazionale al lavoro per rinnovare l’elaborazione che ha generato”.
Costantemente presente in prima fila nel dibattito politico istituzionale per l’estensione dei nidi e per la promozione della qualità delle scuole e dei servizi per l’infanzia, il Gruppo si è distinto per le battaglie contro l’anticipo scolastico, per il riconoscimento dell’identità educativa del nido, per la sperimentazione e innovazione educativa, per il rinnovamento della legislazione nazionale e regionale sui servizi per l’infanzia. Infine, grande impegno viene dedicato a sostenere l’identità e le competenze professionali di insegnanti, educatori e coordinatori. Di recente, l’associazione è stata in prima fila nel dibattito e nella mobilitazione politico istituzionale che ha portato all’approvazione del Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni, a norma dell’articolo1, commi 180 e 181, lettera e), della legge 13 luglio 2015, n.107 ed ha sostenuto con seminari dedicati il dibattito intorno al documento europeo “Quality Framework”.
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costruiranno e demoliranno, costruiranno e demoliranno, a vantaggio dei padroni di casa, ovvero semplici personaggi eletti. E pubblicizzati come il cioccolato. Ma che dignita' ?
Gentile Casali (Ivaldo e' un nome bellissimo, ma richiama a un'epoca aristocratica di borghesia, che purtroppo la comunicazione sputtanesca, ha infangato), dicevo che il Conad […]
Questi politici pagati da noi cittadini, che dovrebbero curare i nostri interessi, diventano i nostri nemici. E poi si stupiscono che ci vada sempre meno