Reggio e il voto: 2 questioni per il centrosinistra

fra-diavolo

A circa un anno dalle elezioni amministrative e da quelle europee, in città è da tempo scattato il toto sindaco.
Sono due le questioni principali che noi vediamo sulla strada del centrosinistra: 1) cosa andrà a fare l’attuale Sindaco; 2) chi sarà candidato a prenderne il posto.
Esaminiamole partendo dal presupposto che tra loro vi sia un rapporto stretto:

1) i tragici fatti romagnoli potranno cambiare molte cose anche sul fronte della politica e dei suoi assetti: per esempio azzerare la possibilità di una candidatura di Bonaccini alle Europee, dando spazio a nuovi nomi (se osservata a posteriori, l’autocandidatura dell’on. Gualmini di qualche mese fa a Presidente della Regione, aveva probabilmente come presupposto l’avverarsi di quella possibilità).

Non sappiamo se Luca Vecchi voglia compiere un’esperienza oltre confine: ci limitiamo ad osservare che per un seggio a Strasburgo è necessario raccogliere tantissime preferenze (la stessa Gualmini ne conquistò quasi 77.000) e, soprattutto, disporre di ingenti risorse finanziare per sostenere una campagna elettorale in una circoscrizione territorialmente assai estesa, con quasi 9,5 mln di elettori e politicamente impegnativa (nel 2019 la Lega era al 41% e il PD al 24%,).

Un successo di Vecchi non sarebbe impossibile ma neppure scontato ed una eventuale bocciatura non lo aiuterebbe per un più abbordabile incarico alle successive elezioni regionali del 2025.
Obiettivo per il quale potrebbe invece lavorare dopo un 2024 sabbatico e cercando di non perdere, nel frattempo, troppa visibilità.
Noi stimiamo che l’attuale Sindaco di Reggio, il quale ci sembra in scarsa sintonia con gli azzardi, starà fermo un giro.
Occorre anche dargli atto di avere mantenuto il proprio impegno con la città non presentandosi, come avrebbe invece potuto, alle recenti elezioni del Parlamento nazionale.
Inoltre, senza nasconderne limiti e difetti, è una delle poche risorse di qualità espresse dal PD negli ultimi anni dalle nostre parti e neanche il suo partito può permettersi di metterlo in soffitta.

2) la seconda questione si muove dalla probabilità, piuttosto alta, di arrivare al turno di ballottaggio col centrodestra.
Sembra chiaro che il PD si sia rassegnato al fatto che il Municipio di Reggio è ormai politicamente contendibile e un candidato vincente che si dimostri anche un buon Sindaco non si improvvisa.
Dunque chi? O meglio: come? Le variabili sono troppe, impossibile, almeno per chi scrive, misurarsi con tutte.
Ma seguendo il “come” su può giungere al “chi” servendosi del metodo “degli incastri” e applicandolo al nostro iniziale presupposto.

Intanto è già stato annunciato, forse con un po’ troppa fretta, che non ci saranno le primarie.
In loro assenza la cosa principale da capire è se si cercherà il candidato potenzialmente più attrezzato per vincere o quello che metterà d’accordo le correnti PD e le altre componenti dell’alleanza di centrosinistra: non è detto che i due requisiti coincidano.
Naturale pensare che il Sindaco uscente punti su un o una componente della propria Giunta.
Il quadro attuale, tra rifiuti diretti e passi di lato indotti, rende secondo noi non perseguibile questa soluzione.

A meno che… a meno che l’effetto Schlein non si scarichi proprio su Reggio con una proposta pescata tra quanti l’hanno sostenuta.
E magari, tra questi, la più rappresentativa in città.
In tal caso la ricaduta sulle alleanze rischierebbe di non essere neutra e le primarie potrebbero di nuovo fare capolino.
Comunque vada, presumiamo che l’opzione cadrà su una figura più caratterizzata dal punto di vista politico che da quello cosiddetto civico e che il PD non rinuncerà al suo “diritto di prelazione”.

Ciò che noi, oggi, riusciamo a immaginare è questo: se Vecchi dovesse optare per un ruolo in Regione (postulando una conferma della maggioranza odierna) è velleitario pensare che a Reggio vengano riconosciuti due assessorati “pesanti” e a quel punto l’alternativa sarebbe tra Mammi, oggi ben saldo alla guida dell’agricoltura e lo stesso Vecchi.
Una situazione, quindi, di potenziale dualismo tra i due da scongiurare a priori o portando Vecchi ad altre funzioni in Consiglio Regionale (Capogruppo del PD?) o persuadendo Mammi a candidarsi a Sindaco del Comune capoluogo, consentendo così all’attuale primo cittadino di assumere una delega di rilievo in Regione.

Come è stato giustamente osservato, Mammi non è un reggiano-reggiano ma, al netto di precedenti analoghi figli di un’altra era politica, vanta un trascorso e un presente amministrativi tutt’altro che banali e laddove ha operato ha saputo fare bene.
E poi…e poi ci sono inverni durante i quali ci si scalda con la legna che c’è.
Non solo a Reggio.