Reggio. Costa (Pd): a proposito dell’emergenza idrica in Val d’Enza

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“Era la fine di settembre, nel mio ufficio di via Gandhi ho incontrato Umberto Beltrami accompagnato da altre tre persone e ho ribadito ciò che pubblicamente avevo già detto più e più volte: l’investimento su Vetto è irrinunciabile. Evidentemente Beltrami si è scordato di quella riunione”, netta la replica di Andrea Costa, segretario provinciale del Pd e candidato alle regionali del 26 gennaio, rispetto all’accusa di non aver risposto ad una richiesta di incontro promossa sul tema dell’emergenza idrica in Val d’Enza.

“Ognuno è libero di votare chi vuole, di ritenere le promesse di qualcuno più affidabili dei fatti certi che altri fanno, ma nessuno può permettersi di mistificare la realtà: ad una richiesta di incontro ho risposto, come cerco di fare sempre nei limiti del possibile, e sul tema specifico sono stato chiaro – prosegue Costa -. Ho ricordato, proprio durante la riunione presso la federazione del Pd, che era stato il ‘nostro’ Graziano Delrio quando guidava il ministero delle Infrastrutture a stanziare 1,5 miliardi di euro per le infrastrutture idriche, fondi a cui si sarebbe potuto attingere anche per il progetto su Vetto. Purtroppo nel marzo del 2018 c’è stato un cambio di governo, e proprio i partiti che adesso hanno il sostegno di Beltrami hanno messo su un binario morto la questione”.

Mentre a livello locale, grazie al Pd e alla Regione sulla vicenda sono rimasti accesi i riflettori: “Ci sono degli atti che parlano chiaramente. A giugno 2018 a Bologna è stato firmato l’accordo con cui si avviava lo studio sulle quantità d’acqua necessarie. Studio finanziato dalla nostra Regione e protocollo firmato non solo dal Comune di Bibbiano ma anche dal consorzio di bonifica dell’Emilia centrale e dai Consorzi Irrigui privati: se qualcuno vuol vedere le firme in calce a quell’accordo sono disponibile per un confronto in diretta – continua Costa -. E siccome l’infrastruttura che serve realizzare non sarà pronta domani, e certo lo sarebbe stata pronta prima se il governo giallo-verde non ci avesse fatto perdere oltre 20 mesi, nel frattempo sempre la Regione ha stanziato e avviato cantieri per 13,3milioni di euro per il miglioramento della qualità delle acque, e altri 26milioni di euro solo sul territorio reggiano per il potenziamento degli invasi minori”.
Numeri e date che Costa snocciola con estrema perentorietà: “La questione non è personale. Se ci tengo a fare così grande chiarezza è per l’importanza che riconosco ai lavoro dei nostri agricoltori, allo straordinario valore dei prati stabili da Parmigiano Reggiano che sono una peculiarità tutta reggiana, alla centralità che politicamente attribuisco al tema acqua: non si tratta nemmeno più solo di una questione legata all’agricoltura ma, come ho detto anche ad una iniziativa in Coldiretti, di fare i conti con una possibile prossima emergenza idrica anche per uso domestico e civile.

E su queste cose non si può scherzare, non si può fare propaganda, non si può fare della caciara a sproposito. Ho pensato che la mia esplicita manifestazione di impegno sul tema ribadita nell’incontro di settembre, che i finanziamenti regionali e i protocolli pubblici già sottoscritti valessero più di qualche balla elettorale, evidentemente sono ingenuo. Ma adesso almeno mi è stata data l’occasione per essere ancora più esplicito su ciò che pensa il Pd sul tema”.