Reggio commemora 21 martiri di Villa Cadè e i 10 caduti di Villa Gaida

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Questa mattina si è svolta la commemorazione dei 21 martiri di villa Cadè fucilati il 9 febbraio 1945, per rappresaglia, dai soldati della Wehrmacht e dei 10 caduti negli anni della lotta di liberazione di villa Gaida.

Alla presenza dei Gonfaloni dei tanti comuni parmensi e reggiani dei quali erano originari i martiri rappresentati dai sindaci e da consiglieri comunali sono stati deposti omaggi floreali nei due monumenti situati nel lato sud della via Emilia.

La cerimonia si è svolta nel cortile delle scuole di villa Cadè ove hanno preso la parola il sindaco di Neviano degli Arduini Raffaella De Vincenzi, il presidente del Consiglio Comunale di Reggio Emilia Matteo Iori e la vicepresidente dell’ANPI di Reggio Emilia Anna Ferrari.

Nei loro interventi hanno ricordato la drammaticità della rappresaglia che ha colpito tanti giovani ventenni detenuti nei carceri di Parma e di Ciano d’Enza. Dopo la fucilazione i soldati Tedeschi hanno impedito, per tre giorni, la rimozione dei cadaveri con l’intento di terrorizzare la popolazione e gli stessi partigiani. La violenza della rappresaglia è stata tale che uno dei fucilati non è stato possibile identificarlo malgrado le fotografie scattate dal parroco locale. Tutti gli interventi hanno richiamato l’importanza e l’attualità del loro sacrificio la cui memoria dovrebbe essere d’insegnamento per affrontare i tanti e drammatici problemi come le guerre in atto in Europa ed in tanti altri paesi. La guida ancora oggi da seguire è quella dei valori e i principi Costituzionali scaturiti proprio dalla Resistenza.

La cerimonia si è conclusa con la presenza dei ragazzi della quinta classe elementare di villa Cadè che hanno cantato l’inno nazionale di Mameli e hanno offerto un omaggio floreale da loro prodotto durante l’orario scolastico.