Reggio. Chiostri San Pietro, il bando per il gestore

Il progetto di Innovazione sociale ‘Laboratorio Aperto’ di Reggio Emilia entra in una fase decisiva, con la pubblicazione – in essere fino al 2 marzo 2018 – del Bando che apre la ‘Procedura competitiva con negoziazione’ finalizzata all’individuazione del Soggetto gestore della nuova realtà.

 
Tale procedura, ad evidenza pubblica e prevista dal Codice degli appalti, è indicata nel caso in cui l’appalto implichi progettazione o soluzioni innovative oppure non possa essere aggiudicato senza preventive negoziazioni a causa della natura e complessità del progetto e dell’obiettivo.
 
Essa presenta di per sé forti contenuti di innovazione, partecipazione e co-progettazione, avvalendosi di attori selezionati per competenza ed esperienza oltre che per qualità della proposta: la stazione appaltante, in questo caso il Comune di Reggio Emilia, avvia ora un dialogo – una negoziazione appunto – con i candidati ammessi a tale procedura attraverso il Bando, al fine di elaborare e costruire insieme una o più soluzioni alle necessità predefinite.
 
Il Bando è rivolto a Operatori economici. In ragione delle caratteristiche innovative e peculiari proprie del Laboratorio Aperto, della sua missione e dell’ambito tematico correlato, l’Amministrazione comunale ha ravvisato infatti la necessità di individuare, per il Laboratorio Aperto, un progetto operativo che scaturisse dal confronto e da una partnership tra Pubblico, il Comune, e operatori economici privati interessati al suo avvio e alla sua gestione e che potesse, avvalendosi di competenze avanzate, offrire soluzioni, anche innovative, per un percorso ad oggi integralmente da costruire.
 
Il progetto Laboratorio Aperto è stato individuato – dalla Regione Emilia-Romagna, su proposta del Comune di Reggio Emilia, nell’ambito dell’Asse 6 Città attrattive e partecipate di Por Fesr – quale elemento di modernizzazione ed innovazione dei servizi per i cittadini e le imprese, attraverso le ICT (Information and Comunications Technology – Tecnollogie dell’informazione e della comunicazione) e la riqualificazione dei beni culturali. Bene culturale in fase di riqualificazione è il complesso rinascimentale dei Chiostri di San Pietro, oggetto di restauro e recupero funzionale, nella cui area di pertinenza troveranno posto i nuovi edifici del Laboratorio Aperto.
 
La specificità innovativa ed il rilievo partecipativo del progetto Laboratorio Aperto hanno indotto l’Amministrazione comunale ad aprire, nei mesi scorsi, un confronto con i portatori di interesse del territorio su mission e attività del Laboratorio. Questo percorso, chiamato Collaboratorio Reggio, ha generato la definizione di linee guida, che sono alla base del Bando per la ricerca del Soggetto gestore.
 
Tipico di una strategia che si propone di accompagnare la transizione da una società ed economia della produzione a una società ed economia della conoscenza – strategia che a Reggio Emilia trova spazio e destinazioni fisiche nei Programmi di rigenerazione urbana dell’Area Nord e del Centro storico, il Laboratorio Aperto è uno spazio attrezzato con soluzioni tecnologiche avanzate, in cui si sviluppano forme strutturate e innovative di confronto, cooperazione e collaborazione tra imprese, cittadini, terzo settore, Università, mondo della ricerca, Pubblica amministrazione ed in generale tra tutti gli attori che hanno un ruolo significativo nella trasformazione della società dell’informazione in ambito urbano. L’ambito tematico prevalente del Laboratorio Aperto di Reggio Emilia sarà incentrato sull’Innovazione sociale, intesa come politica pubblica rivolta alla costruzione di processi innovativi, nuove forme organizzative e nuovi servizi imprenditoriali e di amministrazione e costruzione di reti relazionali in grado di rispondere ai bisogni sociali e di produrre valore a partire dai beni comuni e dalle opportunità generate dal territorio". Particolare rilevanza all’interno della policy verrà rivolta al campo dei servizi alla persona (welfare, cultura, educazione).
 
La Procedura competitiva con negoziazione si svilupperà attraverso una Fase Preliminare e due successive distinte fasi.
 
– Nella fase preliminare tutti i soggetti interessati alla partecipazione alla procedura competitiva con negoziazione sono tenuti a inviare alla Stazione appaltante (Comune) una Domanda di partecipazione, corredata dai relativi allegati funzionali alla verifica della sussistenza dei requisiti generali e speciali previsti per la partecipazione alla procedura. Con il medesimo plico dovrà essere inviata l’Offerta contenente le indicazioni riassuntive dei principali elementi proposti dall’operatore economico come base per la negoziazione.
 
– La Commissione giudicatrice, verificate le Domande pervenute e completata la Fase preliminare, darà successivamente corso alla prima Fase della procedura competitiva con negoziazione, dando comunicazione del relativo avvio e invitando singolarmente gli operatori economici ammessi all’illustrazione e allo sviluppo delle proposte presentante tramite le rispettive Offerte iniziali. La prima Fase procedurale è in sostanza caratterizzata dallo sviluppo di un dialogo tecnico in cui le Offerte iniziali verranno progressivamente affinate e discusse con i singoli operatori economici, allo scopo di costruire la proposta ottimale per soddisfare le necessità e gli obiettivi dell’Amministrazione comunale.
 
– Al termine della prima Fase procedurale, gli operatori economici ammessi alla procedura competitiva con negoziazione che avranno completato con il Soggetto aggiudicatore (Comune) il percorso di confronto condotto durante la prima Fase, saranno invitati alla gara che si svolgerà nella Seconda Fase procedurale. A tal fine, il Soggetto aggiudicatore, all’esito della prima Fase procedurale, predisporrà e trasmetterà ai predetti operatori economici apposita Lettera di Invito a formulare l’Offerta finale in relazione alla tipologia di contratto (concessione, altra forma di partnership pubblico-privata) e alla base di gara, che saranno state individuate dallo stesso Soggetto aggiudicatore all’esito della prima Fase della procedura competitiva con negoziazione. La valutazione della migliore offerta finale avverrà attraverso il criterio dell’Offerta economicamente più vantaggiosa.
 
La tempistica indicativa per l’espletamento della procedura prevede:
 
– pubblicazione del bando entro inizio febbraio 2018
 
– scadenza del bando della fase preliminare: 2 marzo 2018
 
– aggiudicazione e stipula convenzione con il soggetto gestore: prevista entro il 2018
 
– avvio dell’attività "a regime" del Laboratorio Aperto ai Chiostri di San Pietro: prevista entro febbraio 2019.
 
L’intervento Laboratorio Aperto da attuarsi all’interno dei Chiostri di San Pietro fruisce di un contributo finanziario pubblico per un importo complessivo pari a 1.250.000 euro, in parte, per un importo pari a 1.000.000 di euro, a valere sull’Asse 6 Città attrattive e partecipate del Por-Fesr Emilia-Romagna 2014-2020, in parte, per un importo pari a 250.000 euro finanziato dal Comune di Reggio Emilia.
 
Dell’importo complessivo, è prevista l’erogazione in favore del Soggetto gestore del contributo finanziario così suddiviso:
 
– 800.000 euro destinati all’avvio del Laboratorio Aperto e alla sua fase di start up, con erogazione programmata nel primo triennio dalla data di stipula della Convenzione;
 
– 187.500 euro destinati all’acquisto degli arredi per gli spazi messi a disposizione del Gestore.
 
Il Laboratorio Aperto verrà gestito da un Soggetto Gestore che si qualificherà come il responsabile operativo dello stesso, assumendo il ruolo di principale animatore delle attività di erogazione e produzione di servizi e di prodotti, di gestore diretto degli spazi laboratoriali, di motore del coinvolgimento delle diverse communities che andranno a costituire l’ecosistema dell’innovazione sociale della città e del suo territorio.
 
Splendido esempio del Rinascimento, realizzato con il genio di Giulio Romano (Chiostro grande edificato a partire dal 1541) e il talento di Bartolomeo Spani (Chiostro piccolo, costruito tra il 1524 e il 1535), il complesso benedettino di San Pietro non poteva che essere sede – e buon auspicio – per un’altra stagione di sperimentazione, innovazione e rinascita, quella contemporanea del Laboratorio Aperto.
 
I monaci benedettini vi restarono fino al 1783, poi il grande convento ospitò un Educandato femminile, fino al 1861, per divenire fino al qualche decennio fa sede di caserma e distretto militare.
 
Oggi – dopo che il Comune è entrato in possesso del bene nel 2007 e lo ha riaperto destinandolo a sede espositiva principale di Fotografia Europea e di altre iniziative culturali, di Danza e concerti musicali, facendone un forte attrattore culturale – confermando le stesse destinazioni culturali e sociali, il Comune ha individuato nel complesso dei Chiostri di San Pietro l’ambito infrastrutturale di intervento per l’attuazione di tutte le azioni del programma Por Fesr.
 
Il progetto di recupero del complesso monumentale, che consentirà la sua apertura tutto l’anno, si pone infatti obiettivi funzionali e, al tempo stesso, strategici, determinanti da un lato per la salvaguardia e la valorizzazione del centro storico di Reggio Emilia e del suo patrimonio testimoniale, dall’altro per innescare appunto processi di sviluppo socio-economico, facendo leva sul motore dell’innovazione sociale, tecnologica e produttiva che costituisce uno degli obiettivi prioritari dell’Amministrazione comunale.
 
E’ infatti nella sede del complesso, oggetto di intervento di restauro e recupero funzionale finalizzato a potenziarne la già consolidata vocazione di attrattore culturale, che si insedierà appunto, nel nuovo corpo di fabbrica al posto dei bassi servizi, il Laboratorio Aperto.
 
I lavori per la realizzazione della nuova struttura sono stati avviati e il loro completamento è previsto entro l’autunno 2018. Dopo i necessari collaudi del nuovo edificio, il Laboratorio Aperto vi troverà spazio prevedibilmente entro il 2018.