Si è propagata fino a Reggio l’eco delle dichiarazioni di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, che nei giorni scorsi, pur condannando l’irruzione di un centinaio di manifestanti proPal nella redazione del quotidiano La Stampa a Torino, aveva aggiunto: “Ma al tempo stesso questo sia anche un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro, per riportare i fatti al centro del loro lavoro e, se riuscissero a permetterselo, anche un minimo di analisi e contestualizzazione”.
Parole respinte con forza al mittente da Azione Reggio: “Quanto accaduto alla sede de La Stampa di Torino rappresenta un attacco organizzato e inaccettabile alla libertà di stampa e, più in generale, al cuore del nostro sistema democratico. Le successive dichiarazioni della signora Francesca Albanese aggiungono sconcerto e preoccupazione: sono affermazioni inappropriate, gravi e in contrasto con i principi fondamentali della convivenza civile”.
Secondo il segretario provinciale del partito Claudio Guidetti “l’uso di fumogeni per coprirsi, il danneggiamento delle telecamere, le porte forzate, le minacce ai giornalisti, addirittura evocando una sorta di ‘rieducazione’, sono metodi estremisti che nulla hanno a che vedere con il diritto alla protesta. Sono pratiche che aprono una strada pericolosa, quella di una violenza incompatibile con una democrazia matura. Ogni opinione e ogni manifestazione sono legittime finché restano dentro il perimetro delle regole, del rispetto e della legalità. Qui, invece, siamo di fronte a comportamenti e dichiarazioni che evocano pagine oscure o meglio ‘nere’ della nostra storia, riportandoci simbolicamente ai tempi bui del ventennio fascista”.
Per Azione Reggio “chi tenta di intimidire una redazione o l’intero mondo dell’informazione e chi ha opinioni diverse, attraverso atti di forza o retoriche verbali minacciose, deve essere isolato e condannato senza ambiguità. È un dovere che chiama in causa l’intera politica, trasversalmente. Soggetti che si rendono protagonisti di simili azioni devono essere affidati al giudizio delle forze dell’ordine e della magistratura: la politica si confronta con strumenti democratici, con il dialogo e con il dissenso civile, mai con la minaccia o con la pressione intimidatoria”.
La diretta conseguenza di questo ragionamento porta in una direzione ben precisa: “A Reggio, piaccia o meno ammetterlo, si è compiuto un errore nel conferire a Francesca Albanese il Primo Tricolore. Azione Reggio Emilia, forza lealmente parte del campo del centrosinistra locale ma libera nell’esprimersi, prende formalmente le distanze da quel riconoscimento o da richieste di revoca per ragioni di speculazione politica fine a se stessa che poco hanno a che fare col merito”.
“Reggio, medaglia d’oro della Resistenza al nazifascismo, porta con sé una responsabilità storica e morale: assumere una posizione ferma su quanto avvenuto a Torino e sulle successive dichiarazioni della signora Francesca Albanese”, ha concluso Azione: “La nostra piena solidarietà va al direttore Andrea Malaguti, alla redazione de La Stampa e, più in generale, a tutto il mondo dell’informazione che ogni giorno garantisce ai cittadini il diritto fondamentale a essere liberi e informati. Viva la libertà. Viva la democrazia. Avanti!”.







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