Sostiene Isabella Albertini vice coordinatore provinciale a Reggio Emilia di Forza Italia: “Purtroppo la storia recente del centro storico reggiano è la storia di una ideologia feroce contro storia sedimentata, cultura ed estetica non sinistroidi. Quando si parla di cultura di sinistra si parla di un metodo collaudato di cancellazione della memoria, deliberata a fini di occupazione, in questo caso dei luoghi, senza riguardo per i cittadini.
Piazza dopo piazza questa metodica va demolendo socialità antica, coerenza e vivibilità, stili e funzioni.
Basta vedere piazza Roversi con quegli spigoli improbabili e quello specchietto d’acqua, che come la vasca attorno all’obelisco di piazza Gioberti allude al vecchio corso fluviale in modalità concettuale, ma senza una ispirata narrazione stilisticamente idonea a suggerirlo.
Il rapporto tra geometria e natura è un rapporto antico, troppo antico per essere intuito, evidentemente… piazza Martiri del 7 Luglio è un altro esempio di demolizione estetica cominciato decenni or sono, e nell’articolo qui sotto se ne coglie tutta la mediocrità ispiratrice.
Credo che dovrebbero pagare danni ai cittadini per aver distrutto Reggio Emilia”.
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E che non ci passi per la mente di voler imitare la passione di Cristo per guadagnarci il Regno dei Cieli!!! Questa visione tenebrosa lasciamola […]
A proposito del 25 aprile che i PD.ini si apprestano a celebrare in pompa magna a casa cervi: possibile che lor sapienti e ricercatori non
Aggiungo alcuni dei più conosciuti: Giuseppe d'Alema (padre del compagno Massimo) , Luigi Longo, Pietro Ingrao, Arrigo Boldrini (poi presidente Anpi), Paolo Bufalini, Enzo Biagi,