Rave party abusivo al parco di Villa Angeletti a Bologna, multati 300 partecipanti

rave party Villa Angeletti Bologna

Domenica 25 aprile gli agenti della Digos e del reparto mobile della polizia di Bologna hanno identificato e multato oltre 300 giovani che avevano partecipato a un rave party abusivo organizzato nel parco di Villa Angeletti. I poliziotti hanno sequestrato anche gli strumenti utilizzati dagli organizzatori per diffondere la musica – mixer, amplificatore, gruppo elettrogeno e quattro casse – montati a bordo di un furgone risultato noleggiato ad Arezzo.

Sono state inoltre rimosse 18 auto utilizzate dai partecipanti per raggiungere il parco. Secondo una stima al raduno, ampiamente pubblicizzato sui social nei giorni scorsi, avrebbero partecipato in tutto quasi 800 persone, moltissime delle quali senza mascherina e senza il rispetto delle norme di distanziamento. Le sanzioni, ha spiegato la questura di Bologna, saranno inflitte anche a circa 250 giovani identificati dalla Polfer, che sono arrivati sotto le Due Torri in treno proprio per partecipare al rave party.

Il mancato intervento preventivo della polizia ha anche acceso una polemica politica, partita proprio dal sindaco di Bologna Virginio Merola: “Per arrivare all’estate e davvero ripartire occorre che tutti comprendano che le regole sanitarie vanno rispettate. Per questo è necessario che la questura agisca in modo preventivo, per evitare assembramenti tali da trovarsi poi nell’impossibilità di agire. Il rave di ieri, annunciato sui social da tempo, non è stato evitato. Non va bene. I promotori vanno denunciati e puniti. La questura deve assicurare il rispetto dei divieti. La nostra collaborazione c’è e c’è sempre stata e ho sempre sostenuto le scelte condivise. Ma non può essere che non si mantengano gli impegni presi in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica”, ha attaccato Merola.

“Si è deciso a livello nazionale di aprire con gradualità. Ma non permetto che il Comune di Bologna debba farsi carico di responsabilità non sue. Le mie ordinanze sono sempre state concordate. Ma se non si fanno rispettare non hanno senso. Chiedo una convocazione del Comitato per chiarire e assumere linee di intervento conseguenti. So bene l’impegno di tutte le forze di polizia e ringrazio tutti il personale in campo. Il lavoro di prevenzione e di dissuasione deve essere decisivo. Servono indirizzi chiari e conseguenti”.