Provincia e Coordinamento dei sindaci di Reggio: “Bene l’impegno di Draghi, pronti a riaprire le scuole”

scuola elementare mascherina lavagna

Mercoledì 24 marzo il presidente del consiglio Mario Draghi, durante un intervento in Senato, ha annunciato che l’obiettivo del governo è quello di riaprire le scuole subito dopo Pasqua (anche in zona rossa), almeno per quanto riguarda le primarie e le scuole dell’infanzia.

“È sicuramente una buona notizia”, hanno commentato Giorgio Zanni e Ilenia Malavasi, presidente e vicepresidente della Provincia di Reggio, a nome del Coordinamento dei sindaci reggiani: “Negli ultimi giorni abbiamo iniziato a osservare dati di diffusione del contagio migliori anche nella nostra provincia con la sospensione momentanea delle lezioni in presenza, che ha contribuito ad abbassare i contagi e la pressione sulla nostra azienda sanitaria”.

A partire da gennaio, con l’avvento predominante della cosiddetta “variante inglese”, l’Ausl reggiana ha preso in carico 1.049 classi, ha eseguito 42.248 tamponi molecolari e gestito 545 focolai distribuiti tra le scuole di ogni ordine e grado. Nelle ultime due settimane, con la chiusura delle scuole, i dati hanno iniziato a migliorare: i focolai attivi sono scesi da 89 a 13 e le classi in quarantena da 135 a 18.

Contestualmente il piano vaccinale, secondo la Provincia, “sta procedendo bene e ha anche già coinvolto buona parte del personale scolastico. È quindi giusto e condivisibile iniziare a pianificare le aperture, subito dopo Pasqua, partendo proprio dalla scuola, che rimane al centro delle nostre attenzioni e rappresenta per noi la priorità delle riaperture”.

Il prossimo 6 aprile scadrà il Dpcm attualmente in vigore: “Noi siamo pronti a riaprire, a partire dalle scuole dell’infanzia e primarie, così come lo siamo per ogni altro ordine di scuole”, hanno rassicurato Zanni e Malavasi. “Dobbiamo riportare il prima possibile i ragazzi a scuola, per riprendere quella relazione educativa e sociale fondamentale per i bambini, per costruire benessere e dare sostegno alle famiglie, e soprattutto alle donne, che stanno pagando le conseguenze della pandemia con enormi difficoltà economiche e organizzative. Al tempo stesso rinnoviamo l’appello al governo affinché potenzi gli strumenti a sostegno delle famiglie, estendendo i congedi parentali e il bonus baby-sitter anche a chi svolge la sua attività da remoto”.