Primo Tricolore, ora Francesca Albanese fa ammenda: “Al teatro Valli ho usato parole infelici”

La relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati Francesca Albanese ha inviato un videomessaggio ai consiglieri della quinta commissione dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, in procinto di discutere su una risoluzione – presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia Aragona, Arletti e Pulitanò – per impegnare la giunta a prendere posizione sulle dichiarazioni rilasciate dalla stessa Albanese durante la cerimonia di conferimento del Primo Tricolore, che le è stato consegnato lo scorso 28 settembre al teatro Valli di Reggio.

Albanese, nell’occasione, aveva bacchettato pubblicamente il sindaco Massari, che nel suo discorso si era “permesso” di fare riferimento – tra le altre cose – anche alla tragica carneficina del 7 ottobre 2023 e agli ostaggi israeliani all’epoca ancora in mano ad Hamas. Parole, quelle del primo cittadino reggiano, che erano state anche fischiate da una parte del pubblico: una prima contestazione a cui si era aggiunta poco dopo anche la “ramanzina” dell’ospite d’onore della giornata: “Io il sindaco non lo giudico, lo perdono… Però, però sindaco mi deve promettere che questa cosa non la dice più”, aveva detto Albanese, mettendo Massari in un’evidente situazione di imbarazzo.

In precedenza, durante la presentazione del suo libro, Albanese aveva anche detto: “Terroristi, terroristi. Ma Tiziano Terzani ci diceva: ‘Non bisogna giustificarli i terroristi, però capirli; chiedersi che cosa chiedono, che cosa vogliono’. E alla fine la storia si ricorderà di questo: che sono riusciti a portare la Palestina di nuovo al centro della discussione; stanno animando una rivoluzione globale, che ci sta facendo pensare non solo a chi sono loro, ma a chi siamo noi, come organizzazioni, come entità pubbliche, come Stati, come individui. E quindi dobbiamo dirla tutti quanti questa cosa: condanniamo il 7 ottobre… Sì, l’abbiamo condannato! Quante altre volte lo dovremo condannare? Ma abbiamo bisogno di dire ogni volta ‘E il 7 ottobre…?’, parlando degli ostaggi e non parlando dei diecimila palestinesi rinchiusi a languire nelle carceri?”.

Frasi che ora la stessa Albanese, con una parziale retromarcia, sicuramente un po’ tardiva, nel videomessaggio ha definito “parole infelici che ho usato alla fine di una giornata bellissima che si è conclusa con un po’ di maretta tra la cittadinanza e il sindaco”.

Poi ha aggiunto, rivolgendosi direttamente ai consiglieri della quinta commissione regionale emiliano-romagnola: “Mi auguro che la vostra discussione sia produttiva ma soprattutto breve… breve! Perché, cosa si sta a parlare ancora di quell’episodio quando c’è il mondo che è in fiamme, perché ci sono delle guerre feroci, perché c’è una crisi che incalza e che sta erodendo le fondamenta delle democrazie liberali; e perché la vostra regione, l’Emilia-Romagna, che tanto ha dato all’Italia, ha ancora tanto da dare e c’è bisogno dell’impegno, della forza, del rigore, del coraggio, dell’allegria, dell’amorevolezza degli emiliani e dei romagnoli in questo momento. Quindi vi auguro veramente tanta forza e… ci vedremo presto, spero. Ciao!”



Ci sono 2 commenti

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    • Ipocrisia unica Dea

      Esatto Kursk, ma non ci sperare. L’arrogante insiste affinché nemmeno si discuta circa la revoca del riconoscimento e lo fa con videomessaggi raccapriccianti in cui ci dice di fare una discussione breve, breve… perché, secondo lei, si è fatto un polverone per nulla e alla fine ci “alliscia” definendoci “emiliani allegri”!!
      Questa giunta è imbelle e non si rende conto nemmeno dei clamorosi errori che continua ad infilare, non avrà il coraggio di profferire una sola sillaba contro questa donna.


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