Domenica 28 settembre Francesca Albanese, che dal 2022 è relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, riceverà dal sindaco di Reggio Marco Massari il Primo Tricolore, il più importante riconoscimento cittadino.
Un annuncio che ha già diviso la città tra favorevoli e contrari. Tra questi ultimi si annoverano senza dubbio la lista civica Per Reggio Emilia e il direttivo dell’associazione Reggio Civica, che hanno stigmatizzato subito la decisione: “Il sindaco Massari ci ricasca: un altro errore politico che dimostra una forte miopia istituzionale. Consegnare il massimo riconoscimento della città a Francesca Albanese significa trascinare Reggio su posizioni ideologiche radicali, che non rappresentano tutti i cittadini e che mettono a rischio l’unità della comunità dei cittadini. Il Primo Tricolore appartiene a ognuno di noi ed è simbolo di unità nazionale, non un vessillo da piegare alla propaganda politica. Questa è la prova che il sindaco e la sua maggioranza inseguono solo logiche di parte invece di occuparsi delle vere emergenze della città!”.
A questo si aggiunge, secondo i consiglieri Tarquini e Migale, “un fatto ancora più preoccupante: questa è una presa di posizione ufficiale della pubblica amministrazione su una vicenda di politica internazionale delicatissima, in cui servirebbero equilibrio e senso istituzionale, non certo scelte divisive. Se da un lato possiamo riconoscere al sindaco una certa sensibilità verso i temi internazionali, dall’altro ci chiediamo perché non dimostri la stessa attenzione verso i problemi gravi che affliggono la nostra città. Le conflittualità e soprattutto i problemi di sicurezza sono in continuo aumento, i cittadini chiedono risposte concrete, ma la giunta preferisce inseguire gesti soltanto simbolici e ideologici. La verità è semplice: questa amministrazione cerca continuamente di spostare l’attenzione dai problemi reali della città, perché evidentemente non ha né idee né strumenti per affrontarli”.
E se da una parte “è vero che Francesca Albanese è una figura autorevole nel dibattito globale sui diritti umani, con incarichi di alta responsabilità internazionale, è anche vero che le sue posizioni sono chiaramente polarizzanti. Nel conferire un riconoscimento pubblico prestigioso e denso di valori come il Primo Tricolore a una persona con questo profilo, l’amministrazione non può non tenere in considerazione il peso internazionale e mediatico di tale scelta, nonché l’effetto che produce all’interno della comunità cittadina. E come sempre più spesso accade, le posizioni assunte da questo sindaco e dalla sua giunta diventano inevitabilmente terreno di scontro politico e divisione”.







Non ci sono commenti
Partecipa anche tu