Max Mara Fashion Group, con una mossa a sorpresa, ha annunciato la decisione – definita “definitiva e irrevocabile” – di abbandonare il progetto del cosiddetto “Polo della moda” che sarebbe dovuto sorgere a Mancasale, nell’area delle ex Fiere di Reggio.
Una scelta che, oltre alle ovvie ricadute economiche sul territorio, rischia di esporre anche il Comune a possibili azioni legali, come ha spiegato il deputato e consigliere comunale reggiano di Fratelli d’Italia Gianluca Vinci: “Quanto accaduto è un fatto gravissimo, Reggio purtroppo non è nuova a grandi varianti di carattere urbanistico passate in pompa magna in consiglio comunale, sventolate dal sindaco di turno ed esponenti del Pd poi finite poco dopo nel nulla; fin troppo facile ricordare l’affare Silk-Faw, ancora nella mente di tutti i 12.000 dipendenti della fabbrica di auto elettriche più grande d’Europa a Gavassa”.
Due operazioni “molto diverse”, secondo Vinci, “ma accomunate da due fattori specifici: il primo è un’importante variante urbanistica sull’area sede delle future attività, la seconda è che in entrambi i casi i proprietari delle aree oggetto di variante non sono state le imprese che avrebbero realizzato l’opera, ma altre; le varianti sono state fatte in entrambi i casi prima dell’acquisto delle aree, mai avvenuto in entrambi i casi”.
Allora, per il parlamentare meloniano, “è giusto, per evitare ogni beneficio ma anche per eliminare ogni ingiusta ombra sull’operato del Comune, che anche in questo caso il consiglio comunale rimodifichi immediatamente i piani urbanistici per quell’area, proprio come fatto nel caso Silk-Faw: in entrambi i casi la volontà del consiglio era realizzare un progetto specifico, con un interlocutore determinato, non certo modificare i piani per quelle aree a favore dei proprietari che le andranno a vendere ad altri. A prescindere dal fatto che potrebbe essere proprio l’attuale proprietario oggi a essere interessato all’annullamento degli atti consiliari, ma questo comunque poco conta in quanto nell’agire amministrativo vanno rispettati e applicati il principio di trasparenza e buona amministrazione”.
Se l’amministrazione comunale di Reggio non procederà al ripristino della situazione precedente, “come già fatto, non senza pressioni mediatiche, nel caso Silk-Faw”, ha ricordato Vinci, “procederò a depositare anche in questo caso un esposto in Procura perché sia verificata la correttezza e la buona fede dell’amministrazione nelle modifiche effettuate. Un’ennesima bruttissima figura per il Pd reggiano, che amministra questa città in un modo impensabile in qualsiasi altra parte d’Italia: il ripetersi di una situazione analoga in così poco tempo è inaccettabile e altrove porterebbe a scossoni così forti all’interno della maggioranza da far dimettere il sindaco. Vedremo cosa succederà a Reggio, ma di sicuro non lasceremo che il Comune da domani faccia finta di nulla, come se nulla fosse successo”.







Oddio! Ma ha la stesso ghigno del noto politologo retribuito a lenticchie! Orrore!!!