Per la prima volta mi sono sentita indifesa a Reggio, nella mia città (di Egle Prati)

stazione ferroviaria storica Reggio Emilia front vista laterale – FM

Riceviamo e pubblichiamo in versione integrale questa lettera inviata da Egle Prati.

 

Gentile Direttore,
sono rientrata il primo settembre con un treno da Lecce e sono arrivata nella stazione di Reggio Emilia alle 5.40 del mattino con un InterCity notte stranamente puntuale.

Prima scena che mi ha quasi fatto sorridere: sul binario diversi ragazzi di colore che cercavano di salire sull’IC – che ha prevalentemente vagoni con cuccette – rincorsi dal personale ferroviario che li invitava, urlando, a non salire o a scendere.

Arrivo nell’atrio della stazione illuminato a giorno e noto diverse persone che si aggirano senza meta e che forse lì avevano dormito: biglietteria ancora chiusa a quell’ora, non c’era un ferroviere, nessuno della polizia ferroviaria, nessun agente, solo personaggi non italiani o rom dall’aspetto inquietante.

Per la prima volta nella mia città mi sono sentita indifesa e ho provato paura; non abito distante dalla stazione e avrei potuto rientrare a casa a piedi in una decina di minuti, ma l’idea di percorrere la via che porta ai semafori di San Pietro mi ha bloccato, era completamente al buio.

Mi sono chiesta: se qualcuno mi avvicina cosa posso fare? A chi chiedere aiuto? Non c’era proprio nessuno che mi ispirasse fiducia, anzi, il contrario.

Per fortuna dopo pochi minuti è arrivato un taxi e ho percepito una sorta di salvezza.

Città allo sbando di giorno e di notte, tutti liberi di circolare, agire, rubare, rompere vetri delle auto (capita sempre più spesso, in viale Simonazzi e vie laterali è la terza volta in poche settimane), divertirsi a degradare ciò che non è loro e di cui non hanno rispetto: assenza totale di regole.

Vorrei chiedere al sindaco, al prefetto, agli organi di controllo, con questo breve racconto della mia percezione di paura provata rientrando nella mia città, che quasi non riconosco più, di effettuare maggiori controlli sulle persone che qui hanno deciso di fermarsi: se non hanno un regolare permesso, un domicilio, un lavoro, e soprattutto se hanno precedenti e denunce… ma rimpatriateli!

Organizzate viaggi di ritorno, non vogliono integrarsi, a loro non importa proprio nulla di noi! Non è possibile aiutarli, come? Accettando le loro modalità di non convivenza e di assenza totale di norme e rispetto per le persone e il territorio in cui si trovano?

Date qualche segnale forte: va bene l’accettazione, ma non si può andare avanti così.

Ringrazio per l’attenzione
Egle Prati



Ci sono 53 commenti

Partecipa anche tu
  1. Maurizio

    Io devo ancora capire, se il mancato controllo in determinate situazioni oppure, se si preferisce, la mancata presenza di forze di polizia, siano esse comunali o nazionali, avvenga per reale mancanza di personale o per disegno voluto. Oramai é evidente che troppo spesso le forze di polizia o le istituzioni intervengono solo a incidente avvenuto e questo non fa altro che alimentare insicurezza anche in presenza di persone che potrebbero essere innocue.
    Comprendo perfettamente la tensione emotiva di chi può provare paura e lo Stato viene meno ai suoi doveri se non si pre-occupa dei suoi cittadini.

  2. Roberto

    Fosse il male solo della stazione!!
    Ma vorrei porre un piccolo quesito.
    Da due anni passo l’inverno in Marocco girando in lungo e in largo a qualsiasi ora del giorno e della notte.Mi guardo intorno e vedo donne,uomini,bambini/molte volte soli/e turisti ,”un sacco”,che tranquillamente si spostano da una citta’all’altra anche di notte senza alcun problema.Noto oltremodo “piccolo esempio”di come funzionano i mezzi pubblici:un autista che apre la porta anteriore controlla e distribuisce biglietti e solo dopo apre le due porte preposte all’uscita.Tutti pagano o hanno abbonamenti.Una persona sola controlla tutto e se non pagano o non esibiscono l’abbonamento scendono.A Reggio e’ “leggermente” diverso,abbiamo un autista,2 controllori e la polizia che deve intervenire per proteggere ambedue.ma de che stamo parlando,e alla fine il biglietto lo paghiamo solo noi.Conclusione: perche’ in Marocco filano lisci e a Reggio ci prendono per i fondelli??

  3. Florence

    Capisco che possa esserci paura quando ci si trova in certe situazioni, ma il modo in cui descrivi le persone mi sembra pieno di generalizzazioni. Essere “non italiani” o “rom” non significa automaticamente essere pericolosi. Piuttosto che invocare rimpatri di massa, bisognerebbe pensare a soluzioni reali di integrazione, sicurezza e vivibilità della città per tutti. Sinceramente quello che hai scritto sembra più uno sfogo xenofobo che una reale proposta. Non è “l’aspetto” di qualcuno a rendere le strade insicure. Parlare di rimpatri come soluzione generale non è né realistico né giusto: i problemi di sicurezza vanno affrontati con politiche serie, non scaricando la colpa su chi è diverso.

    • Rosy

      Le dico che non bisogna generalizzare ma cosa ci fanno tutti quegli stranieri in stazione di notte?
      Di certo non prendono il treno per a fare a lavorare e pagarci la pensione.
      Rimpatrio immediato!!!

      • Florence

        Già, mandiamoli tutti via così poi chi ci fa lavorare nei campi, negli ospedali e nei cantieri? Ah giusto, quelli che oggi si lamentano della “troppa fatica”…

      • Florence

        Alberto, che razza di risposta è? Non mi porterei nessuno a casa straniero o non straniero. La tua madre non ti ha insegnato le basi? Ritorna su facebook dai…

    • Michele

      Sono ritornato dopo vent’anni,in Emilia per lavoro.
      Venti anni fa’ se si finiva di lavorare anche dopo le 24 si usciva a passeggiare, piacevolmente.
      Il primo giorno che sono arrivato due ore dopo ,nei pressi della stazione centrale due africani janno tenrato di sfilarmi il portafoglio dalla tasca.,in pieno giorno.Chi lavora non ha bisogno di delinquere,chi non ha voglia di lavorare sa che a delinquere non corre nessun pericolo grazie alla riforma cartabia.
      Giusto che una volta presi i delinquenti vadano consegnati alle autorità dei paesi d’origine.

      • Florence

        Capisco che quell’esperienza ti abbia spaventato, ma generalizzare un intero gruppo di persone per colpa di due individui non è giusto. La delinquenza non ha nazionalità: ci sono persone oneste e disoneste ovunque. Parlare così alimenta solo odio, non soluzioni. Svegliati! A me hanno aggredita più bianchi che stranieri, eppure non sono razzista contro i bianchi. Ma che razza di mentalità avete?

    • Stefano

      La sua sembra una delle risposte stardardizzate che danno puntualmente i politici 5S e PD in tutti talk sulle le crisi attuali… Le cose non si risolvono così, xenofobi, bisogna mettersi intorno ad un tavolo a trattare ecc. ecc …MA DI SOLUZIONI MAI UNA, SOLO ACCUSE A CHI VORREBBE FAR QUALCOSA DAVVERO…e nel frattempo le cose nelle città peggiorano sempre di più. La maggior parte della è gente è stanca di questa demagogia inutile ed ideologica.
      Quando poi la cosa toccherà da vicino lei o i suoi cari vorrei essere una mosca per vedere tutto il suo buonismo dove andrà a finire😐

      • Florence

        Vede, non è buonismo, è solo buon senso. La sicurezza si costruisce con regole, controllo e anche integrazione. Creare nemici per sfogare la rabbia non risolve nulla. Chi commette reati deve pagare, ma non serve accusare tutti solo per il colore della pelle. Così si perde di vista il vero problema: la gestione, non la razza.

  4. Luciana

    Tutto bello…molta sensibilità…
    Ma quando tu passeggi nella tua città la realtà è diversa….
    Bivacchi….
    Maleducazione….violenze…non è la Reggio che conoscevo…

    • Luca

      Cara Florence, può dire tutte le belle parole che vuole ma i numeri non mentono (basti vedere la percentuale di detenuti stranieri nelle carceri italiane). A parte questo, come può parlare di integrazione se i primi a non volersi integrare sono proprio gli stranieri?? Lo sfogo della signora Egle secondo lei sarebbe xenofobo??? Ma si rende conto di come le città erano qualche anni fa’, e come sono conciate ora??? (ha nominato i ROM:piccola domanda a tal proposito:secondo lei come fanno a vivere i ROM?sentiamo.)
      Evidentemente lei vive su Marte, oppure ha le fette di mortadella sugli occhi!

      • Florence

        No, non vivo su Marte: vivo nello stesso Paese dove ogni giorno incontro stranieri che lavorano, pagano le tasse e crescono i figli qui. I numeri vanno letti per intero, non solo quando fanno comodo: la percentuale di detenuti stranieri riflette anche situazioni di povertà, discriminazione e mancanza di accesso ai diritti, non una ‘natura criminale’.

        L’integrazione non è unidirezionale: funziona solo se anche la società è disposta a includere. E sì, lo sfogo della signora è xenofobo, perché attribuire il male sociale a un intero gruppo etnico lo è, anche se lo si fa con parole educate. La sicurezza non si ottiene con la rabbia, ma con politiche serie, non con slogan.

  5. Giovanna

    Cara Egle.
    Mi piace essere amica o anche solo avere contatti con persone che non la pensano come me su alcune, o molte cose, ma che apprezzo per altri motivi. Non vivo in una bolla, anche se probabilmente la bolla è una condizione confortevole. Siamo amiche e ti voglio bene.
    Leggo la tua lettera al direttore del 10 settembre, 24 Emilia.
    Parti da una “percezione di paura” nel tornare di notte nella tua città e questo è un dato soggettivo condivisibile. Però l’analisi della tematica, l’invocazione alle autorità di rispedire a casa gli illegali con la fedina non immacolata mi disturba. Come si può trovare soluzioni semplici a problemi complessi? Come si può ignorare che la decisione di lasciare le città in preda al disagio non possa essere anche un semplice sistema per i governanti di distogliere l’attenzione da altri problemi e scaricare tutto lo scontento sulle spalle dei più deboli, della schiuma della terra, approdata per vari motivi dalle nostre parti? Durante il Corona è stato uguale, non abbiamo imparato niente?
    Viviamo in un’epoca che frana, dove tutti stanno peggio di prima, dal primo all’ultimo mondo è tutto un peggioramento. Come si può dare la colpa ai più sfigati di questo gioco, dei mali di questa fase di riassestamento geopolitico?
    Se volessi appellarmi alle autorità che ci governano lo farei innanzitutto schifandomi di come mal governano, aizzando i cittadini contro i brutti, poveri, sporchi, incivili marziani. Distraendo tutti dalle politiche di guerra, controllo e sfruttamento che, indisturbati portano avanti.
    (E adesso, sfogatevi pure.)

    • Silvia Sarcina

      Mi chiamo Silvia…ho letto entrambe le missive….molto comprensibile la lettera della ragazza rientrata da un viaggio a notte inoltrata ma piuttosto stradina…. la risposta . È possibile che appena una persona dichiara il proprio stato d’animo o pubblica un fatto…viene additato o accusato di citare la fascia “più debole” della società. Ma quando mai ? Sono aiutati, sovvenzioni, accolti, sfamato come neppure i nostri connazionali sono stati mai…tipo i terremotati, gli alluvionati e via dicendo. Chi vuole avere un futuro onesto si integra non vive ai margini della società…smettiamola col buonismo…e soprattutto smettiamola di prenderci in giro…ora è davvero troppo. Non siamo un branco di deficienza…siamo coloro che rifocillano istituzioni, immigrati, delinquenti anche facendo copioni sacrifici…perché onesti !!

        • Dino

          Si vivi proprio in un altro mondo. Non mi importa se sono poveretti! Non fanno neanche il minimo sforzo per integrarsi. Quelli che vogliono un futuro se lo costruiscono anche,ahimè, accettando situazioni al limite. Non minando la sicurezza!!!

    • Donato Cavalera

      Sere fa ero in stazione ad aspettare mia nipote e sulla pensilina,all’esterno, ho notato una ragazza di circa 15 anni che indossava pantaloncini corti e una maglietta, ed era in un evidente stato di agitazione.Cercava di coprirsi le gambe con lo zainetto ed intorno a lei decine di stranieri ed alcuni di essi ubriachi.I suoi non erano ancora arrivati a prenderla e senza che lei se ne accorgesse sono uscito dall’auto pronto ad intervenire qualora fosse stata molestato. Per la mia lunga esperienza come investigatore della Squadra Mobile potevo immaginare cosa poteva accadere ed ho aspettato l’arrivo dei suoi familiari.In effetti ho potuto constatare una costante situazione di pericolo e come in tantissime altre città i piazzali delle stazioni ferroviarie sono diventati territorio di sbandati dediti a furti spaccio rapine e violenze di ogni genere.Nella mia lunga attività di poliziotto ho proceduto a centinaia di arresti e se fossi ancora in servizio,data l’attuale situazione,non avrei tempo da dedicare alla mia famiglia.C’è da augurarsi che i nostri politici intervengano quanto prima per ristabilire ordine e sicurezza

    • Marco Rizzoli

      Gentile Giovanna, “nessuna risposta semplice a problemi complessi”, d’accordo, ma nemmeno “nessuna risposta” a problemi che si trascinano da tempo. Sembra che per molti reggiani il degrado della città in generale e della stazione in particolare non sia un problema. Auguri per un sempre maggiore degrado, allora, mentre pretendiamo di salvare il mondo (Gaza, per esempio) e non riusciamo a salvare la Stazione ferroviaria vicino a casa.

      • kursk

        Trovo invece ci sia un sottile ma ben visibile filo che congiunge i “pensieri” di chi si fa paladino dei palestinesi e della loro causa per Gaza e di chi reputa un “non problema” l’invasione senza regole delle nostre citta’ (magari perche’ direttamente interessati dai soldi che si fanno). Sono la maggioranza pseudo-finto-progressista che in prima persona è responsabile dello stillicidio della nostra societa occidentale, cosi’ come la abbiamo conosciuta negli ultimi due secoli. Ci stanno “consciamente” e colpevolmente traghettando verso l’Eurabia.

        • Carla

          E siamo in due a condividere la forte ma inascoltata, e soprattutto non letta!!!, Oriana Fallaci. Leggete, leggete, leggete… per non rimanere nella caverna di Platone

    • Stefano

      Una marea di parole tutte volte a stigmatizzare il pensiero di Egle, ma di proposte e soluzioni reali al problema ZERO… la solita demagogia ideologica inutile

  6. Roby

    Mi dispiace tanto per la nostra bella Città…chi non segue le regole per integrarsi e soprattutto chi non ha un lavoro che possa permettersi di sostenersi può tornare da dove è venuto….ma si sa’ che il buonismo sta producendo una situazione dove i delinquenti la fanno franca .e chi lavora e paga le tasse ed è un onesto cittadino ci rimette…..siamo al Mondo al contrario!Mi fa rabbia pensare che lasceremo in mano di questi trogloditi le nostre bellezze poiché loro non ne conoscono alcun valore né storico né culturale…..che amarezza.

  7. Simone

    Le amministrazioni che si sono succedute non hanno mai accettato che Reggio sia diventata una città problematica perché avrebbe voluto certificare il fallimento di anni di politiche votate all’integrazione,non si accetta il fatto che la sola inclusione non è in grado di risolvere il problema come non lo può essere la sola repressione come testimoniano città che hanno affrontato diversamente il problema.
    Bisogna che aprite gli occhi e ammettiate di aver sbagliato invece di crogiolarvi ne vostro autocompiacimento.

    • ASX

      ma alle 05.40 di mattina non c’è mai nessuno nella zona della stazione cemtrale a reggio emilia ! alle 05.40 la gente dorme ancora, la foto è evidente e lo dimostra

    • Fabio

      e cosa cambierebbe…non ha capito che siamo noi che dobbiamo integrarci al nuovi che avanza…e si che sono anni che la boldrini ,sx, lo ripete, le forze dell’ordine sono vincolate da precisi ordini , non si toccano tanto in ogni caso se presi nel giro di un paio d’ore sarebbero già fuori a deridere le forze dell’ordine, quindi dj cosa parliamo ?

    • Silvia Sarcina

      Mi chiamo Silvia…ho letto entrambe le missive….molto comprensibile la lettera della ragazza rientrata da un viaggio a notte inoltrata ma piuttosto stradina…. la risposta . È possibile che appena una persona dichiara il proprio stato d’animo o pubblica un fatto…viene additato o accusato di citare la fascia “più debole” della società. Ma quando mai ? Sono aiutati, sovvenzioni, accolti, sfamato come neppure i nostri connazionali sono stati mai…tipo i terremotati, gli alluvionati e via dicendo. Chi vuole avere un futuro onesto si integra non vive ai margini della società…smettiamola col buonismo…e soprattutto smettiamola di prenderci in giro…ora è davvero troppo. Non siamo un branco di deficienza…siamo coloro che rifocillano istituzioni, immigrati, delinquenti anche facendo copioni sacrifici…perché onesti !!

  8. Luca Cerri

    È esattamente quello che noi nordici dicevamo e pensavamo negli anni 60, 70, 80, 90, 2000 dei meridionali, cioè non abbiamo mai smesso, ma ce ne sono così tanti integrati che abbiamo imparato a fingere benissimo…

    • Carla

      Non mi risulta che abbiamo costruito moschee per i meridionali né che ci abbiano mai rincorso pretendendo un obolo. Lei ha una memoria ‘”parziale”

  9. debbiangelo@libero.it

    Effettivamente è molto pericoloso di notte anche nelle zone limitrofi tra spaccio e consumo di droghe e forse prostituzione non è il massimo questo è la stazione e il centro storico non è da meno

  10. Claudia

    Mi spiace per la signora
    Ma francamente io non ho mai provato paura a casa mia,non riesco a percepire tutto sto pericolo
    Tutta sta ansia francamente mi puzza di voto leghista e fratelli d italietta

    • Sonia

      Credo che dipenda da dove lei abita.
      Io abito vicino alla zona stazione.
      Per lavoro uso spesso il treno.
      Anni fa dalla stazione a casa andavo a piedi da sola, ora mi faccio venire a prendere anche se sono le 7 di sera.
      La invito a fare un giro in zona stazione, da sola, andare a piedi verso i semafori di San Pietro, o verso la vicina coop.
      Verrà fermata da diverse persone che chiedono soldi e spesso sono sotto l’effetto di droghe.
      Le garantisco che sentirsi sicure è veramente molto difficile.

    • Stefano

      Fai una cosa, vai tu dalle 2 di mattina fino alle 6 a passeggiare per la stazione, magari già che ci sei vieni anche a Bologna, poi ci racconti… se ne sarai in grado.

    • Steve

      Fai una cosa, vai tu dalle 2 di mattina fino alle 6 a passeggiare per la stazione, magari già che ci sei vieni anche a Bologna, poi ci racconti… se ne sarai in grado.

    • kursk

      cioe’ mi faccia capire….la zona stazione è pienamente in mano alla mafia nigeriana che controlla lo spaccio di crack e c’è praticamente un accoltellamento al giorno, oltre a furti, spaccate, scippi, risse….. e l ‘ansia è percepita da chi vota lega e fratelli d’Italia ?
      ha ha ha…..lei e’ una che come si suol dire “sta proprio bene al mondo…..”

  11. Emilia Guerini

    Terribile essere così indifesi nella propria città. Io sto vivendo lo stesso smarrimento. Da tempo purtroppo frequento assiduamente l’Ospedale Santa Maria. Arrivati al parcheggio si è circondati da uno stuolo di ragazzoni di colore, che prendono i dati della tua targa armati di taccuino, biro o cellulare. Ti chiedono quanto pensi di fermarti, esigono il pagamento del parcheggio più quello del loro ‘disturbo’ e si fiondano a farti il ticket. Se non vuoi ti insultano, ti accerchiano. Dove siamo arrivati?
    Prima di tutto è logico pagare per portare un tuo caro a farsi curare? Per fare visita ad un ricoverato?
    Supermercati con parcheggi gratuiti e ospedale a pagamento?
    I dipendenti (che già hanno stipendi bassi) devono pagare il parcheggio?
    Ma stiamo scherzando?
    Non è finita. Gli stessi ‘parcheggiatori ‘ abusivi, finito ‘l’orario’ di lavoro, si rifugiano in ospedale. Danneggiano distributori e stanno al caldo, o al fresco secondo la stagione.
    Tutto quello che abbiamo fatto per avere strutture ed assistenza e decoro è in mano loro. Chissà che una voce, unita ad un’altra porti ad un miglioramento. Grazie, la stampa è sempre stata d’aiuto
    Cordialità, Emilia Guerini

  12. kursk

    Signora Egle, le esprimo la mia vicinanza, ma questa è l’accoglienza!!!!! C’è chi ci lucra abbondantemente ed i “costi” sociali li fa letteralmente ingoiare a tutti gli altri.
    C’è chi fa il suo lavoro di rappresentante dell’ordine pubblico e spesso vede vanificare il suo operato nel giro di poche ore, perche’ la legge italiana permette anche questo….
    La situazione non cambiera’ affatto, anzi, per come la pensa la maggioranza delle persone in questo paese, sara’ destinata a peggiorare ulteriormente.
    Si chiama estinzione “felice”. L’Europa e’ il suo teatro e Peggio Emilia solo uno dei tanti palcoscenici.

    • Egle

      Estinzione felice, forse è la risposta e la ringrazio.
      Sono sempre stata per le persone, ho viaggiato in diversi posti del mondo e ho sempre avuto rispetto per dove mi trovavo, ho amici marocchini e senegalesi, lavorano e sono bravissime persone e mi hanno spiegato la differenza tra musulmani buoni e quelli che non praticano. Il Ramadam? Mi hanno detto che ogni giorno conteggiano ciò che avrebbero speso per fare spesa e alla fine del digiuno dall’alba al tramonto donano quei soldi a famiglie bisognose se conoscono o ad associazioni che aiutano, e questa è una cosa buona. Capisco le difficoltà di tanti, mi fanno pena “gli ultimi”, vorrei ci fosse la possibilità di aiutare tutti e di dare dignità anche a chi non ne conosce il concetto. Ma non vogliono integrarsi, percepisco il loro disprezzo, la loro rabbia. Che fare? Ci sono problemi più grandi nel mondo, lo so, le guerre…ma anche la quotidianità’ minata nella propria città non va bene.


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