Per i like della gente

Se i pesci spada affilano le lame
 
e si annuncia una nuova battaglia navale.
 
Se vergini meduse afflitte da cellulite alle tempie
 
parlano dei lager come centri di accoglienza.
 
Se questo mare nostro un tempo ricco di popoli
 
è sempre più inquinato da macchie d’odio.
 
Se scafisti libici indossano divise
 
della guardia costiera italiana.
 
Se per rinsaldare il vuoto consenso democratico
 
occorre solidificare i pregiudizi
 
e scaricare la molla delle coscienze.
 
Se chi scappa non ha più abiti
 
con cui coprire la propria pelle scura.
 
Se il ministro dell’odio e della paura
 
parla di un’emergenza migranti inesistente
 
per conquistarsi i like della gente.
 
Se a gambe aperte, toccandosi i coglioni,
 
giura su facebook: Non tutti i migranti
 
scappano da conflitti e persecuzioni.
 
Se muti i corpi di chi non ce cha fatta
 
galleggiano sull’acqua come rifiuti.
 
Se i sopravvissuti camminano scalzi
 
tra le bare disposte una accanto all’altra sul molo.
 
Se i corpi scuri dei vivi e dei morti sono nudi.
 
Cosa vuol dire mettersi nei panni degli altri?