Lunedì 9 maggio, a tre settimane di distanza dal precedente, dai magazzini comunali di via Mazzacurati di Reggio è partito alla volta dell’Ucraina il sesto camion di aiuti umanitari raccolti dal Comune per la popolazione colpita dalla guerra: a bordo un carico di pasta e riso, prodotti in scatola, lenzuola, biscotti, tè, caffè, omogeneizzati, piatti e bicchieri, pannolini, salviette, shampoo, mascherine e medicinali donati da cittadini e imprese reggiane.
Il trasporto è stato organizzato dal Comune in collaborazione con il personale del consolato della Repubblica Ucraina, grazie alla solidarietà di tanti donatori e al prezioso lavoro della Protezione civile e dei numerosi volontari che hanno lavorato alla raccolta dei beni.
Chi invece volesse mettere a disposizione alloggi o dare la propria disponibilità a ospitare profughi in fuga dalla guerra in Ucraina può compilare il form online del Comune di Reggio.
Per chiedere informazioni e/o mettere a disposizione qualsiasi altro tipo di aiuto è possibile telefonare al numero 0522-456655, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30.
Il Comune di Reggio, inoltre, ha attivato un conto corrente dedicato per raccogliere donazioni e contribuiti liberali destinati alla fase di accoglienza dei profughi che sono già arrivati o che arriveranno nelle prossime settimane sul territorio comunale. Si può donare tramite bonifico bancario sul conto Iban IT 83 U 02008 12834 000105890704, Bic UNCRITMM, con causale “Donazioni per emergenza umanitaria in Ucraina”.
Dallo scorso 18 marzo, infine, in via Guido da Castello 12 è attivo uno sportello informativo per fornire supporto ai percorsi di regolarizzazione dei profughi ucraini presenti sul territorio reggiano. Lo sportello, aperto tutti i venerdì mattina dalle 8.30 alle 13.30 (accesso solo su appuntamento, da fissare via e-mail scrivendo all’indirizzo uisucraina@comune.re.it e indicando nome, cognome, età e contatto telefonico dell’interessato), offre indicazioni e orientamento sulle procedure giuridico-amministrative da seguire, grazie alla presenza di un operatore giuridico e di un mediatore linguistico-culturale.
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