Parma, il Tar dà ragione al Conservatorio: illegittima l’ordinanza anti-rumore

Conservatorio Boito Parma

Il Tar ha accolto oggi il ricorso del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, che potrà così continuare regolarmente lezioni e attività didattica anche nelle 4 aule “chiuse” dal Comune in seguito a un esposto di alcuni studi legali con sede nei pressi dell’istituzione musicale, che nel 2021 – sulla base di un rilevamento dell’Arpae  – avevano denunciato la rumorosità dei vicini. Secondo il rilevamento il Conservatorio superava i limiti di rumorosità e, sulla base di questa interpretazione, il Comune di Parma aveva quindi ordinato che una parte delle attività venisse sospesa. Il Conservatorio aveva contestato la decisione e fatto ricorso al Tar, che ha oggi annullato l’ordinanza, giudicandola “illegittima per difetto di competenza del dirigente alla Tutela ambientale del Comune di Parma” che l’aveva firmata, esercitando “un potere che non è delegabile ad alcuno, spettando esclusivamente al sindaco”.

Il contenzioso era iniziato nel 2021. «Due dei nostri studi hanno stanze e finestre che si affacciano su strada del Conservatorio e subiscono il flusso sonoro proveniente dalle aule in cui sono svolte le attività di cui diremo, poste a non più di dieci metri in linea d’aria – avevano spiegato gli avvocati in una lettera inviata alla Gazzetta di Parma – Il terzo studio confina con dette aule, e, oltre alle immissioni sonore, è soggetto anche all’effetto fisico delle vibrazioni attraverso i muri. […] In tali aule, non insonorizzate, sono svolte attività relative agli strumenti più impattanti, quali percussioni (timpani, tamburi ecc.), xilofoni ecc., suonati ad altissimo volume anche per ore e spesso per l’intera giornata; in più, vi sono talora gruppi e cantanti anche jazz, e sono evidenti le pressoché costanti amplificazioni. In sostanza, trattasi di “rumori” forti, ripetitivi e spesso stridenti, non di melodie, e tantomeno di “spartiti immortali che in quelle stanze vengono suonati da più di 200 anni”, né di note “producenti capolavori”: in tal caso, a nessuno di noi sarebbe passato per la testa sollevare lamentele, anzi. […] Ricordiamo infine che l’esposizione ad eccesso di rumore è riconosciuta come causa di danni alla salute e che ognuno, inclusi i nostri dipendenti, ha diritto di vivere e lavorare in situazione tollerabile».

Dal canto suo, il Conservatorio aveva replicato che le «rilevazioni di Arpae sono state effettuate nel maggio 2021, in epoca di normative anti-Covid, quando le lezioni si svolgevano con le finestre aperte per tutelare la salute degli studenti e dei docenti, mentre ad oggi lezioni ed esercitazioni si svolgono a finestre rigorosamente chiuse. Importante mettere inoltre in rilievo che l’infrazione contestata da Arpae non riguarda i limiti assoluti di superamento delle emissioni (tale valore è risultato all’interno dei limiti delle normative) ma il limite differenziale, un valore che di norma si applica ad attività commerciali. Il Conservatorio di Parma è una scuola pubblica, parte del sistema AFAM […] che non svolge attività di tipo commerciale. Precisato questo, il Conservatorio “Arrigo Boito” sta facendo tutto il possibile per venire incontro alle richieste degli studi legali. […] In questi mesi sono state portate avanti tutte le azioni possibili nel breve termine e programmate quelle a medio e lungo termine, tenendo conto che l’Istituto è ubicato in un palazzo antico, sottoposto alla tutela della Soprintendenza e che qualsiasi intervento deve essere approvato da tale Ente, inoltre, gli interventi di affidamento lavori rispondono alle procedure (gare d’appalto) e alle tempistiche tipiche di una pubblica amministrazione».