Gli organizzatori del Mi Ami Festival di Milano hanno annullato il concerto della Gang P38, che era in calendario per il gruppo il prossimo 27 di maggio.
La decisione degli organizzatori dell’appuntamento milanese, dopo che, il primo maggio scorso, la band si era esibita al circolo Arci Tunnel di Reggio Emilia, con tanto di bandiere delle Br in bella vista e canzoni con riferimenti al terrorismo rosso, come Renault sulla quale il 9 maggio del 1978 venne ritrovato il corpo di Aldo Moro. Mentre nel brano Ghiaccio Siberia, la canzone ha una registrazione di un’intervista fatta dal giornalista Sergio Zavoli a Mario Moretti, uno dei leader brigatisti. In seguito alla serata il presidente del circolo reggiano, Marco Vicini, è stato indagato con l’accusa di istigazione a delinquere in concorso con i 4 esponenti del gruppo musicale.
E nel frattempo proseguono le indagini della Digos: Astore, Papà Dimitri, Yung Stalin e Jimmy Penthotal, i cui profili personali, come anche quelli del gruppo, sono quasi spariti del tutto dai social.
Sui fatti, qualche giorno fa, a indignarsi era stato anche Alberto Franceschini, leader brigatista di Reggio Emilia classe 1947, tra i fondatori delle Br. Al Corriere Alberto Franceschini che, dopo la prigione, ha lavorato per anni all’Arci, ha detto: “Quella della Gang P38 mi sembra una strumentalizzazione finalizzata a fare pubblicità. Quello delle Brigate Rosse è stato un capitolo drammatico della storia italiana del Novecento”.
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