Online il “Portale della città accessibile” di Reggio Emilia città senza barriere

Da metà luglio è online il Portale della città accessibile, il nuovo strumento ideato e realizzato da Comune di Reggio, Ausl e Farmacie Comunali Riunite per fornire un’informazione completa e aggiornata sui diversi ambiti (leggi, servizi, opportunità) che riguardano la vita dei portatori di disabilità. Il portale è nato dal confronto emerso tra i partecipanti ai tavoli del progetto "Reggio Emilia Città Senza Barriere" per avere a disposizione uno strumento informativo unico e completo in grado di orientare i cittadini nella complessa rete di servizi, opportunità e normative riferibili alle persone con disabilità.

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La progettazione e la realizzazione del sito hanno comportato un investimento complessivo di 34mila euro, di cui 19mila euro da Fcr (nell’ambito del progetto comunale Reggio Emilia Città Senza Barriere) e gli 15mila euro dall’Ausl di Reggio. La gestione e l’implementazione dei contenuti è stata affidata a Fcr.

Soddisfatto il sindaco Luca Vecchi: “Il progetto Reggio Emilia Città Senza Barriere, avviato tre anni fa e parte degli obiettivi di mandato, si configura come un approccio innovativo alla disabilità e alla fragilità, che ha dato importanza all’aspetto partecipativo e ha permesso di sviluppare un modello più inclusivo di città. Il portale porta con sé un’idea nuova di politica, in cui non si prendono decisioni top-down e si fanno scelte solo all’interno delle istituzioni, ma si rendono partecipi e protagonisti gli utenti, i loro familiari, gli stakeholder. Questo non è un portale tecnico, ma un’esperienza che nasce da una logica partecipativa e che fa parte della storia di una comunità, la nostra, dalla forte cultura dei servizi e del welfare”.

“Non potevamo non essere parte di questo progetto perché la nostra mission è essere al servizio delle fasce più fragili", ha aggiunto il direttore dell’Ausl di Reggio Fausto Nicolini: "Questo è un territorio capace di rendere concreti i valori di solidarietà e sussidiarietà per migliorare la vita di chi ha delle limitazioni. Il portale va verso una nuova filosofia della salute che vuole passare da un sistema assistenziale a un sistema che mette al centro le esigenze delle persone e si basa sull’ascolto”.

Il portale, ha sottolineato la presidente di Fcr Annalisa Rabitti, che è anche coordinatrice del progetto Reggio Città Senza Barriere, "vuole dare dei riferimenti per gestire la disabilità, una condizione che solitamente arriva all’improvviso e per la quale non si è pronti. Si tratta di una risorsa che dà risposta a ciò che i cittadini hanno chiesto rispetto al mondo della disabilità”.

Il portale è strutturato in quattro macro aree: la prima riguarda argomenti quali abitare, affettività, genitorialità, sessualità, curarsi, fare sport, tempo libero, lavorare, muoversi e viaggiare, studiare, vita quotidiana. Per ciascun tema sono indicati tutti i servizi pubblici del Sistema integrato socio-sanitario del distretto di Reggio a favore di persone disabili minorenni e maggiorenni.

La seconda area, realizzata in collaborazione con DarVoce, riguarda invece le opportunità presenti sul territorio ed elenca tutti i soggetti privati (associazioni, enti di promozione sportiva, cooperative) che offrono servizi nell’ambito della disabilità. Una terza sezione, realizzata in collaborazione con il Criba dell’Emilia-Romagna, è dedicata ai locali accessibili e fornisce una mappa dei locali commerciali della città (negozi, bar, ristoranti, strutture ricettive, farmacie, cinema) evidenziandone le caratteristiche relative all’accessibilità. Questa sezione prevede la possibilità per i proprietari/gestori delle attività di amministrare la propria scheda e per i clienti di effettuare valutazioni e recensioni dei locali stessi, come in una sorta di Tripadvisor dell’accessibilità.

La sezione delle Faq (domande frequenti), infine, realizzata in collaborazione con l’avvocato Letizia Davoli, fornisce risposte su tutti gli aspetti normativi in materia di disabilità: dai contributi agli aspetti fiscali, dai permessi lavorativi ai progetti sul “Dopo di noi”, fino alla figura dell’amministratore di sostegno.