Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale per i minorenni di Bologna Anna Filocamo ha richiesto una perizia psichiatrica per far luce sulla capacità di intendere e di volere del ragazzo di 16 anni accusato dell’omicidio della coetanea Chiara Gualzetti, picchiata e uccisa a coltellate il 27 giugno del 2021 – a pochi giorni dal suo 16° compleanno – in un boschetto nel parco dell’abbazia di Monteveglio, il paese della città metropolitana di Bologna dove abitava con i genitori.
La gup ha deciso sulla base di un’istanza presentata dalla difesa dell’imputato: il 3 maggio sarà conferito l’incarico a un perito. Nel corso degli accertamenti era già stata disposta una consulenza tecnica, affidata allo psichiatra Mario Vittorangeli, che aveva stabilito che il ragazzo al momento dell’aggressione era capace di intendere e di volere: l’indagato, reo confesso del delitto, in udienza aveva infatti spiegato agli inquirenti di aver sentito delle “voci”, una “forza superiore”, una “presenza demoniaca” che lo avrebbe spinto a commettere il violento omicidio. Di diverso avviso, invece, i consulenti di parte della difesa: i legali del giovane hanno quindi richiesto al gup una perizia.
Il pubblico ministero Simone Purgato contesta al sedicenne l’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla minore età della vittima.
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