Nel Reggiano tutti negativi i tre casi sospetti di chikungunya

dottore esame microscopio – P

L’Ausl ha reso noto che, all’esito degli esami, sono risultati negativi tutti e tre i casi sospetti di chikungunya – una malattia virale, caratterizzata da febbre e forti dolori, che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette, in particolare quelle del genere Aedes – che erano finiti sotto la lente di ingrandimento nei giorni scorsi in provincia di Reggio: di conseguenza, sono state annullate le attività di disinfestazione che erano state attivate in via precauzionale, come previsto dal Piano di sorveglianza e controllo delle arbovirosi della Regione Emilia-Romagna.

A far scattare l’allarme erano state le condizioni cliniche di tre persone: una residente a Cadelbosco di Sopra, un’altra residente di Baiso e una terza residente a Brescello, ma in nessuno di questi casi è stata confermata la diagnosi di chikungunya.

Resta alta, in ogni caso, l’attenzione sul tema, soprattutto in quest’ultimo scorcio d’estate. La misura più efficace contro la chikungunya (parola che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “ciò che contorce”) è quella di prevenire le punture di zanzare potenzialmente infette. Ci sono alcune raccomandazioni: eliminare i ristagni d’acqua, anche piccoli, da sottovasi, bidoni, pneumatici, arredi da esterno, giochi per bambini, dove le zanzare possono deporre le proprie uova; in caso di depositi permanenti d’acqua e tombini, utilizzare prodotti larvicidi (secondo le indicazioni fornite dal produttore); mantenere erba e giardini curati, rimuovendo gli sfalci; adottare protezioni domestiche come zanzariere, zampironi ed elettroemanatori; proteggere la pelle con repellenti cutanei certificati e indossare indumenti chiari e coprenti, soprattutto nelle ore serali;
evitare profumi e creme profumate, che attraggono gli insetti.



Non ci sono commenti

Partecipa anche tu