Alla fine del primo trimestre del 2025, si conferma in diminuzione il numero delle imprese guidate da persone straniere in provincia di Reggio: pur collocandosi ancora saldamente al primo posto della graduatoria regionale per incidenza del numero di imprese a guida straniera sul totale (17,1%), il territorio reggiano ha fatto registrare un calo del 3,6% rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente, confermando sostanzialmente il dato di saldo di fine 2024 (-3,7%).
Al 31 marzo scorso, secondo la Camera di commercio dell’Emilia, nel Reggiano le imprese attive guidate da persone straniere erano 8.011, 295 in meno rispetto al marzo dello scorso anno.
Analizzando i diversi comparti, al primo posto si conferma l’edilizia (3.846 unità, con un’incidenza del 48% sul totale delle imprese a guida straniera), che però rispetto al 2024 conta 206 imprese attive in meno (-5,1%). Simile il trend delle attività afferenti al commercio, con 1.307 aziende guidate da persone straniere (il 16,3% del totale) ma con un saldo negativo di 35 unità (-2,6%) rispetto allo stesso trimestre del 2024.
A seguire il settore manifatturiero, con un’incidenza del 12,5% sul totale delle imprese di questo tipo ma dove si registra un passaggio dalle 1.087 unità del primo trimestre 2024 alle 1.004 di quest’anno (-7,6%). In diminuzione anche le imprese di servizi alla persona, scese a quota 452 unità (sono il 5,6% del totale di quelle a guida straniera) con un calo del 2,8%; più modesta, invece, la riduzione nel comparto dei servizi di alloggio e ristorazione (-0,2%), in cui al 31 marzo scorso operavano 549 imprese (incidenza del 6,9%).
Andamento opposto, invece, per il comparto dei servizi rivolti alle imprese, dove le unità attive guidate da persone straniere sono aumentate da 698 a 739 (rappresentano oggi il 9,2% del totale), con un incremento del 5,9% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. In crescita (nonostante la modesta incidenza: 1,3%) anche il settore primario, dove le imprese guidate da persone straniere sono arrivate a quota 101 (+4,1%).
Tra i Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri (con riferimento alle sole 5.840 imprese individuali, le uniche per le quali è possibile associare una nazionalità specifica al titolare), quello più rappresentato è l’Albania, con 793 unità e una quota del 13,6% sul totale. Seguono poi Paesi in maggioranza extra-Ue: la Cina con 756 imprese (incidenza del 12,9%), la Tunisia con 619 unità (10,6%), il Marocco con 559 imprese (9,6%), l’Egitto con 531 unità (9,1%), il Pakistan con 395 imprese (6,8%), la Nigeria con 392 unità (6,7%); all’ottavo posto, prima tra i Paesi comunitari, la Romania, con 268 unità attive e un’incidenza sul totale del 4,6%.








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