Nel 2021 cinquanta nuove imprese associate per Unindustria Reggio

Unindustria Reggio Storchi Malavasi

È stato un anno positivo per Unindustria Reggio Emilia, che ha chiuso il 2021 con cinquanta nuove imprese che sono entrate a far parte dell’associazione, tra cui anche new entry significative come Ma.Bo., A&M e Atlantic Man. Analizzando i nuovi ingressi, tra i settori maggiormente rappresentati spiccano il metalmeccanico e il terziario.

“Siamo molto soddisfatti dell’ingresso di nuove imprese che hanno scelto Unindustria per supportarle nella loro crescita”, ha commentato il presidente Fabio Storchi: “Nel corso degli ultimi anni abbiamo avviato importanti progetti come il Distretto Digitale e lanciato nuovi servizi pensati sia per le grandi che per le piccole e medie imprese, sostenendo e in molti casi anticipando i bisogni delle aziende in relazione al mutato contesto economico. La fiducia ricevuta dalle nuove aziende associate è uno stimolo per continuare a lavorare al meglio, fianco a fianco con gli imprenditori e i portatori di interesse del territorio per costruire un sistema sempre più competitivo e attrattivo”.

Un saldo associativo positivo che si aggiunge ai dati confortanti elaborati da Prometeia, Camera di commercio di Reggio e dalla stessa Unindustria: dopo il risultato negativo del 2020, che aveva fatto registrato un -10,3%, alla fine di quest’anno la crescita dell’economia reggiana sarà largamente superiore a quella italiana ed europea. Per il territorio reggiano, infatti, si prevede un tasso di variazione del Pil provinciale pari a +8% rispetto allo scorso anno, un dato che supera di un punto percentuale e mezzo la previsione relativa al Pil regionale e di due punti quella relativa al prodotto interno lordo nazionale.

Entrando nel dettaglio degli indicatori provinciali, il settore delle costruzioni ha fatto registrare una variazione al rialzo importante anno su anno (+29,4%, anche migliore del +20,9% a livello regionale), stimolata dagli incentivi sulle ristrutturazioni. In crescita anche l’industria, per la quale è previsto un incremento del 10,4% e il recupero di buona parte di quanto perso durante il primo anno di pandemia. Andamento analogo per i servizi, con una stima a fine anno di +5,4% dopo il -9,9% del 2020.

La crescita della domanda, soprattutto estera, si conferma come il principale motore della ripresa dell’economia locale. Le esportazioni, alla fine di settembre, avevano fatto registrare una crescita del 23,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Rilevante anche l’atteso aumento del reddito disponibile delle famiglie, un +5,4% che dovrebbe ridare maggiore slancio anche ai consumi.

Positivi, infine, i segnali in arrivo dal mercato del lavoro: le stime sul numero degli occupati puntano a un +1,5% annuale grazie soprattutto al traino di costruzioni e industria, il cui andamento ha più che raddoppiato le previsioni sull’occupazione dello scorso luglio. Numeri che si traducono in una percentuale di disoccupati che in provincia di Reggio è pari al 4,6%, mentre in Emilia-Romagna è al 5,7% e in Italia è al 9,2%.