Giovedì 18 settembre è morto a Torino, città dove era nato il 18 giugno del 1934, Fausto Amodei, cantautore e politico di sinistra.
Fu autore, tra le altre cose, di una delle principali e più amate canzoni politiche dell’Italia repubblicana, “Per i morti di Reggio Emilia”, composta a pochi giorni dai tragici fatti del 7 luglio 1960: quel giorno cinque operai reggiani – Lauro Farioli (22 anni), Ovidio Franchi (19 anni), Emilio Reverberi (39 anni), Marino Serri (41 anni) e Afro Tondelli (36 anni) – furono uccisi dalla polizia durante una manifestazione sindacale per il lavoro e per la democrazia organizzata dalla Camera confederale del lavoro (in quelle che oggi sono piazza della Vittoria e piazza Martiri del 7 luglio) per protestare contro il governo Tambroni, il primo nella storia repubblicana italiana a essere appoggiato dal partito post-fascista Msi.
Nel 1957 Amodei aveva fondato a Torino, la sua città, il collettivo di musicisti e letterati Cantacronache: furono loro a interpretare per primi “Per i morti di Reggio Emilia”, che Amodei scrisse per ricordare le vittime della strage.
“Per i morti di Reggio Emilia”, canto popolare da brividi e forti emozioni. Ancor di piu’ oggi, pensando a come ci siamo ridotti.