Morte Lorenzo Rovagnati, l’autopsia esclude l’ipotesi di un malore dei piloti

elicottero caduto Castelguelfo Rovagnati campo

Le autopsie effettuate nei giorni scorsi sui corpi delle tre vittime dell’incidente dello scorso 5 febbraio a Castelguelfo, una frazione di Noceto, in provincia di Parma, hanno di fatto escluso una delle ipotesi sul tavolo degli inquirenti, quella del malore di uno dei due piloti.

A causare la morte dell’imprenditore Lorenzo Rovagnati e dei due piloti – Flavio Massa e Leonardo Italiani – che quel giorno erano a bordo dell’elicottero Agusta Westland AW109 precipitato poco dopo il decollo in un campo nei pressi del castello medievale di proprietà della famiglia Rovagnati sono stati i traumi dell’impatto del velivolo al suolo. Il cadavere dell’amministratore delegato dell’azienda di salumi è stato trovato all’interno della cabina dell’elicottero, mentre i corpi dei due piloti (entrambi erano alle dipendenze della società Hoverfly) sono stati sbalzati all’esterno nello schianto.

A questo punto, esclusa la prima pista, ne restano sostanzialmente due: quella dell’errore umano di uno o di entrambi i piloti (al momento dell’incidente la zona era avvolta da una fitta nebbia) e quella di un eventuale difetto di costruzione oppure di manutenzione dell’elicottero – o un concorso di queste cose.

La Procura di Parma, che coordina le indagini sul caso, ha fissato in 90 giorni il periodo concesso al consulente tecnico Stefano Benassi, ex pilota e comandante aeronautico, esperto di incidenti aerei (e in particolare di elicotteri), incaricato di fare chiarezza sulle cause dello schianto: sarà il suo lavoro, nelle prossime settimane, a far emergere elementi più precisi per determinare i motivi del tragico incidente.