Si è conclusa a Maputo la seconda parte della missione istituzionale promossa dal Comune di Reggio Emilia in Africa Australe, dedicata al Mozambico e a Pemba, città storicamente amica di Reggio Emilia, con cui è gemellata dal 2012. Particolarmente fitto il programma di visite e appuntamenti che ha visto protagonista le delegazione istituzionale composta dal sindaco Luca Vecchi e dall’assessora a Educazione e sport Raffaella Curioni, la Fondazione E35, Università di Modena e Reggio, Eduiren, Reggio Children, Istoreco, Pallacanestro Reggiana e FIP Provinciale.
“Questa missione ha segnato risultati importanti che determinano una svolta e una nuova fase del rapporto di cooperazione e collaborazione che da oltre 50 anni coinvolge Reggio Emilia e il Mozambico – ha detto il sindaco Luca Vecchi – A Pemba stiamo gestendo un grande progetto europeo che ci vede capofila tra tanti attori (Comune di Milano, diverse associazioni e ong) e che ha consentito, grazie a risorse europee, la realizzazione di nuove scuole, centri di maternità, spazi civici e di un nuovo mercato alimentare. Alle tante strutture si affiancano percorsi di formazione per gli insegnanti, accordi tra le università, consulenza e assistenza nella gestione dei rifiuti. A chi chiede a cosa serve tutto questo, rispondo che realizzare una scuola a Pemba non significa solo dare un’opportunità, significa talvolta salvare delle vite, allungare delle vite in un paese in cui la speranza di vita supera di poco i 45 anni. Significa scegliere come città di ispirare le proprie politiche, l’identità di una città, ad un sistema di valori in cui solidarietà e sviluppo di paesi come il Mozambico sono lì a dimostrarci che il mondo non finisce a casa nostra, che la necessaria sensibilità ai problemi locali sta insieme ad una visione globale”.
“Una visione europea e internazionale della città è utile anche al processo di crescita di Reggio Emilia – ha aggiunto il sindaco Vecchi – Come già in Sud Africa, Reggio Emilia ha costruito una delegazione in cui il Comune è insieme a Unimore, Reggio Children, Fondazione E35, Istoreco e diversi esponenti del mondo sportivo, tra cui la FIP e la Pallacanestro Reggiana. Una relazione globale che coinvolge la città nel suo insieme e rilancia nel futuro il prestigio di una amicizia storica”.
COSA È STATO FATTO E I PROGETTI FUTURI – A Pemba – dove la Fondazione E35 gestisce i fondi dell’Unione Europea e dell’Agenzia Italiana di cooperazione allo sviluppo per progetti e attività in ambito educativo, ambientale, sanitario, urbanistico, economico e sportivo – il sindaco Luca Vecchi ha inaugurato il Centro comunitario “Amicizia Reggio Emilia – Pemba” e il laboratorio “Karibu” dedicato alle attività di riuso e riciclaggio sull’esempio del centro Remida di Reggio Emilia, realizzato a Pemba grazie alla collaborazione con Eduiren. Qui la delegazione reggiana ha potuto conoscere le attività promosse con le bambine e i bambini sul tema dello smaltimento dei rifiuti, visionando i murales realizzati a partire dal centro e in 20 scuole primarie della città, dedicati all’educazione ambientale e alla sostenibilità nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “Lixo No Chão não”, ossia “I rifiuti a terra no!”.
Nel corso della visita è stato anche inaugurato il nuovo spazio per il mercato del pesce e i servizi sanitari nel cuore del barrio Josina Machel, uno dei quartieri più popolati di Pemba, progettato dalla Fondazione E35 nell’ambito del progetto Maispemba in collaborazione con Fondazione Avsi. L’intervento ha visto la progettazione e la realizzazione di una nuova piattaforma soprelevata per ospitare il mercato e i servizi igienici per tutta l’area, consentendo di migliorare le condizioni igienico-sanitarie di uno dei luoghi centrali dell’economia locale, dove erano presenti rifiuti abbandonati e fognature a cielo aperto che aumentavano i rischi di infezioni e diffusione di malattie come il colera.
La tappa di Pemba è stata anche l’occasione per l’avvio di nuovi progetti che vedranno una stretta collaborazione con Reggio Emilia: la delegazione reggiana ha visitato il quartiere dove verrà posata la prima pietra di una nuova scuola d’infanzia gestita dalla stessa municipalità di Pemba, disegnata e progettata per la prima volta seguendo l’approccio pedagogico partecipativo proprio del Reggio Emilia Approach, insieme alle bambine e i bambini della comunità. È inoltre stato dato il via alle attività di stesura di un protocollo d’intesa per una collaborazione tra il Ministero dell’Infanzia e del Welfare del Mozambico e il sistema educativo reggiano per la costruzione di 50 nuove scuole d’infanzia finanziate dalla World Bank, basate sul Reggio Emilia Approach.
La delegazione ha potuto inoltre visitare il vivaio comunale di Pemba che, una volta ultimato, permetterà di alimentare i progetti di forestazione urbana locali, ospitando anche un nuovo centro comunitario. Nei prossimi anni, inoltre, sempre a Pemba la Fondazione E35 sarà impegnata nella riqualificazione – in collaborazione con la Municipalità – di tre quartieri cittadini.
Tutte le attività si inseriscono nell’ambito del progetto Mais Pemba finanziato totalmente dall’Unione Europea per un valore pari 3,8 milioni di euro, di cui 1.5 milioni destinati solo alle infrastrutture.
RAPPORTI ISTITUZIONALI – Nel corso della missione, per la prima volta sono stati messi in relazione l’Università di Modena e Reggio Emilia con due atenei di Pemba, UniLurio e Università Cattolica. Si è inoltre proceduto alla firma del memorandum tra Istoreco e Arpac, l’istituto di ricerca sociale e storica del Mozambico, al fine di attivare scambi all’interno del progetto Archivio Reggio Africa
Diversi sono stati i momenti di carattere politico e istituzionale che hanno visto la partecipazione del governatore della provincia di Cabo Delgado, della giunta dell’amministrazione comunale di Pemba, degli ambasciatori dell’Unione Europea e dell’Italia a Maputo, nonché di diverse personalità politiche mozambicane storicamente legate a Reggio Emilia.
Nel corso della missione è stato approvato il bando finanziato dalla regione Emilia-Romagna, con capofila Reggio Emilia, “Educare in equipe” che vedrà una partnership con la città di Pemba guidata dal Comune di Reggio Emilia, con la partecipazione di Reggio Children, Fondazione E35 e Università di Reggio Emilia al fine di realizzare un corso di formazione in ambito prescolare. Sempre sul fronte dell’educazione, nel corso della missione è emerso un forte interesse da parte delle istituzioni mozambicane per il modello della scuola diffusa di Reggio Emilia, che consente di utilizzare spazi non formali per l’educazione dei bambini risolvendo la criticità di questo paese dovuta alla carenza di spazi scolastici.
“I contatti con i due atenei sono stati molto promettenti – ha detto Alessandro Capra, docente di Unimore – Si sono individuate altre aree tematiche di ricerca e formazione come i GIS per lo studio e analisi del territorio e le energie rinnovabili. Molto interessante è la disponibilità a finanziare dottorandi che vengano a seguire le nostre Scuole di Dottorato. Ho richiesto di siglare un accordo trilaterale tra Università Mondlane di Maputo, Unimore e Fondazione E35 per dare seguito a progetti comuni che investano attività di formazione , ricerca applicata e interventi sul territorio”.
“Siamo contenti perché la collaborazione che si è rafforzata a giugno con la missione degli amici di Pemba a Reggio sta già dando importanti risultati – ha detto Arturo Bertoldi di Eduiren – Il Centro Kharibu è uno di questi, come lo sono la campagna informativa e il nuovo Piano Rifiuti. Il nostro impegno, insieme a Fondazione E35, continuerà nei prossimi mesi con scambi di idee e progettualità con l’obiettivo di ampliare le reti create in Italia e in Mozambico attraverso le buone pratiche di entrambi i Paesi e con lo stile inclusivo e partecipativo di Eduiren”.
Ultimi commenti
peccato privarsi di cosi' tanta bellezza...lo Skyline di Cella non sara' mai piu' come prima.
Ma il Sindaco è la Giunta, non pensano a ridurre la spesa della complessa macchina comunale, lo stipendiopolo comunale è stato classificato come la maggior
Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...