Martedì 27 maggio, nel primo giorno della sua visita istituzionale in Italia, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha incontrato a Bologna i vertici istituzionali e imprenditoriali italiani. Erano presenti la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, le vicepresidenti del Parlamento europeo Pina Picierno e Antonella Sberna, altri membri del governo e del Parlamento, tra cui la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.
“L’Europa deve offrire soluzioni, non diventare essa stessa parte del problema. L’Europa è al vostro fianco per un futuro in cui imprese, lavoratori e territori possano crescere e prosperare”, ha detto la presidente Metsola nel suo discorso, sottolineando la necessità di un rinnovato patto tra le istituzioni europee e il tessuto produttivo dell’Unione: “Siete il motore della nostra economia e la forza della nostra autonomia strategica. L’Europa è al vostro fianco”.
Metsola ha riconosciuto il ruolo dell’Italia nel promuovere soluzioni concrete e pragmatiche a livello europeo, ribadendo la necessità di un rinnovato coraggio politico: “Semplificare significa essere competitivi. E la competitività porta crescita. Dobbiamo essere noi ad abbattere le barriere, non ad alzare ostacoli. Quando ci riusciamo, vinciamo tutti”.
Invocando un “ritorno alla politica vera”, la presidente del Parlamento europeo ha sottolineato l’importanza di riavvicinare l’Unione europea ai cittadini, attraverso un’azione più agile, più concreta e più legittimata democraticamente: “Se vogliamo un’Europa più vicina, dobbiamo rafforzare il diritto d’iniziativa legislativa del Parlamento europeo”.
Metsola ha affrontato poi anche le difficoltà che incontrano le imprese, in particolare le Pmi, tra eccessiva burocrazia e accesso al credito, e ha richiamato l’urgenza di rimettere al centro l’economia reale: “L’Europa deve sbloccare gli investimenti privati, sostenere la transizione industriale e frenare la fuga di cervelli”.
Rispondendo al crescente scetticismo anti-europeo, ha aggiunto: “I cittadini non chiedono troppo all’Europa. Chiedono stabilità, semplicità, sicurezza. E chiedono leadership: persone in grado di prendere decisioni sensate, con visione”.
Sul fronte delle relazioni internazionali, la presidente Metsola ha riaffermato l’impegno dell’Unione europea per un’economia aperta e fondata su regole eque: “I dazi sono l’ultima cosa che vogliamo. Puntiamo a un accordo con gli Stati Uniti che porti benefici a imprese e consumatori su entrambe le sponde dell’Atlantico”. Al contempo, ha sottolineato la necessità di rafforzare le partnership strategiche con l’Africa e l’America Latina, citando il “piano Mattei” come modello.
Nel finale del suo intervento, Metsola ha espresso ammirazione per la forza e la resilienza delle comunità italiane, ricordando la presenza concreta dell’Europa nelle recenti emergenze che hanno colpito il Paese: “Questa terra ha lo spirito e la forza silenziosa di chi ricostruisce. La solidarietà europea non è un concetto astratto, ma un aiuto concreto. Questa è ancora la casa degli inventori, dei costruttori, dei pionieri. L’Europa deve essere dalla parte di chi osa e innova”, ha concluso: “Insieme possiamo costruire un’Europa che non frena, ma sostiene. Un’Europa che sia davvero la soluzione”.







Questa europa è un problema… gli unici investimenti che cerca di sbloccare sono quelli relativi al piano di riarmo…. con l’europa del riarmo la stragrande maggioranza dei cittadini non vuole avere niente a che fare.
ma certo, rimaniamo pure inermi contro l’avanzare espansionistico di Putin ad est…
cosi’ assieme all’avanzata islamico-migratoria da sud, vedrai che Europa “stupendissima” ci aspetta nei prossimi (molto prossimi) anni……
C’era chi il mestiere di “guardiano” lo ha fatto per decenni al posto nostro…(U.S.A)
certamente non gratis e non senza conseguenze, ma in sua assenza come pensiamo di cavarcela ? col solo dialogo diplomatico ? o con anche la deterrenza ?
Abbiamo avuto quasi cinque decenni di “pace” in Europa solo perche’ avevamo ognuno la pistola puntata contro l’altro….
Chi sponsorizza produzione, commercio e utilizzo di armi è soggetto schifoso a prescindere.