L’Aeroporto di Bologna resta il cruccio del presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi. “Non lo eravamo prima del Covid, ma neanche oggi siamo in una posizione adeguata al nostro territorio”, ripete alla ‘Dire’ il numero uno degli industriali di Bologna, Modena e Ferrara, che gia’ in passato era stato critico sullo stato di avanzamento dello sviluppo dello scalo di via Triumvirato. “Abbiamo avuto un’opportunita’ persa, con l’Aeroporto fermo (a causa della pandemia, ndr), avremmo potuto fare una parte dei lavori. Magari avere avuto il progetto proprio nel momento in cui abbiamo avuto questo grande stallo” del traffico, osserva. “L’Aeroporto e’ stategico. E siccome alla fine ci sara’ un ritorno rapido, mi augurerei che il piu’ rapidamente possibile potessero essere stanziati investimenti che possano essere finalizzati alla crescita, al riposizionamento del nostro territorio. Non possiamo in una posizione cosi’ strategica, non avere un aeroporto di grande performance”, ammonisce Caiumi al termine dell’assemblea di Confindustria Emilia. Il presidente non pensa solo agli spostamenti delle persone per affari o tempo libero, ma anche al traffico merci. “Quando ci sono imprese cosi’ performanti come le nostre devono poter utilizzare anche il trasporto veloce. Abbiamo nodi importanti a livello logistico, che meriterebbero che l’Aeroporto di Bologna fosse molto performante”, sottolinea.
“Non so quali saranno i vincoli e le difficolta’, sono convinto anche che a livello europeo avremo la possibilita’, grazie anche a un premier come Draghi, di far notare queste impossibilita’ e di poterle superare. È stategico e importantissimo”, conclude, nel giorno in cui la Regione ha convocato due europarlamentari bolognesi, Elisabetta Gualmini e Alessandra Basso, che sollecitare lo sblocco degli aiuti, fermi, nel caso del marconi, per i vincoli imposti dalle norme sugli aiuti di Stato.
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