Gli incentivi green previsti per settembre “rappresentano un’ulteriore occasione mancata per sostenere la mobilità degli agenti di commercio”: parola di Stefano Peterlini, presidente provinciale di Agenti Fnaarc, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio di Confcommercio-Imprese per l’Italia.
Il motivo? “La misura include solo gli autoveicoli N1 e N2, ovvero quelli prevalentemente per trasporto merci, ma esclude le auto utilizzate dalla maggioranza degli agenti per svolgere la propria attività. Essere stati praticamente esclusi dagli incentivi per le auto elettriche significa penalizzare lo sviluppo di una categoria che utilizza l’autovettura come strumento di lavoro principale”.
Anche sul piano locale l’impatto è significativo. Nel territorio reggiano si stima la presenza di circa 1.800-2.000 agenti di commercio, ognuno dei quali utilizza almeno un’auto per svolgere la propria attività. Il valore complessivo del parco auto della categoria, solo nel Reggiano, si aggira intorno ai cinquanta-sessanta milioni di euro.
“Se solo metà degli agenti avesse potuto beneficiare degli incentivi”, sottolinea Peterlini, “il risparmio complessivo sarebbe stato nell’ordine dei cinque milioni di euro, con un effetto moltiplicatore sul territorio stimabile in sette-dieci milioni tra nuovi consumi, investimenti, carburante, manutenzioni e servizi locali. A ciò si aggiungerebbero i benefici collettivi: un rinnovo più rapido del parco auto avrebbe contribuito a ridurre le emissioni inquinanti, aumentare la sicurezza stradale grazie a mezzi più moderni e a sostenere l’indotto auto, come le concessionarie e le officine del territorio”.
Anche quest’anno Agenti Fnaarc ha avviato un’azione di sensibilizzazione nei confronti del governo per risolvere un problema annoso: l’adeguamento del tetto di deducibilità dell’auto, fermo dal 1986 e corrispondente a 25.822 euro: “Eppure – fa notare Peterlini – solo negli ultimi vent’anni i prezzi delle autovetture sono aumentati del 44%. Questa inadeguatezza fiscale costringe gli agenti a cambiare auto con minore frequenza, contribuendo ad aggravare la crisi di un settore già in recessione. È una situazione che portiamo all’attenzione dei parlamentari del territorio appartenenti alla maggioranza di governo, chiedendo un impegno concreto per correggere una discriminazione che rischia di penalizzare ulteriormente un comparto fondamentale per l’economia”.
Gli agenti di commercio, ha concluso il presidente provinciale di Agenti Fnaarc, “rappresentano il motore di sviluppo delle piccole e medie imprese italiane. Molte imprese senza agenti non riuscirebbero a vendere i propri prodotti. Ci auguriamo che la politica accolga finalmente la nostra sollecitazione, anche partendo dal territorio reggiano”.







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