La Regione chiederà lo stato di emergenza

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Proseguono gli interventi del sistema della Protezione civile della Regione per mettere in sicurezza le diverse zone del territorio dell’Emilia-Romagna nelle quali in maniera più rilevante ha colpito il maltempo degli ultimi due giorni.
Il presidente della Regione è giunto in tarda mattinata a Cesena, dove ieri si è verificata l’esondazione del Savio.
Insieme al sindaco di Cesena ha fatto il punto della situazione, rivolgendo un ringraziamento sincero a tutti gli operatori, ai tecnici e ai volontari del sistema regionale di protezione civile, così come ai vigili del fuoco, alle polizie locali e a tutti gli uomini e le donne dei corpi dello Stato impegnati da domenica nella gestione dell’emergenza.

Da parte della Regione è stata ribadita la vicinanza alle persone, alle comunità locali colpite, ai sindaci e agli amministratori locali, con l’impegno a fare tutto ciò che è necessario.

Sul tema dei danni, il presidente ha confermato che la Regione chiederà lo stato di emergenza nazionale. Non appena sarà possibile, partirà la conta dei danni per ottenere tutti i risarcimenti. Là dove i danni a persone e imprese non dovessero essere coperti da fondi nazionali, la Regione assume l’impegno di intervenire con fondi regionali, anche se l’auspico è che vi sia, in questo senso, il massimo impegno da parte del Governo.

Dopo Cesena, il presidente si è recato a Villafranca di Forlì dove si è creata la situazione forse più complessa dopo il cedimento – nei pressi del ponte dell’A14 – dell’argine in sponda sinistra del Montone, che ha provocato l’allagamento dell’intero abitato.
E proprio a Villafranca, nel corso della mattinata, si è svolto un summit operativo, alla presenza dell’assessore regionale alla Protezione civile. Nel corso dell’incontro, i tecnici hanno ricostruito gli eventi che hanno portato alla situazione che oggi si sta cercando di risolvere.
In particolare, si è ricordato che ieri verso le 17 si è verificata la prima apertura dell’argine, fronteggiata con interventi di tamponamento sia sul versante di Faenza che di Forlì con la messa in opera di massi ciclopici e terra, intervento svolto dalla Società Autostrade (i piloni del ponte autostradale si trovano sull’argine del Montone), con il supporto della Regione. A lavori conclusi, si è registrata una sostanziale tenuta, che non ha retto però al transito dell’onda di piena, che ha causato la fuoriuscita delle acque verso l’abitato di Villafranca.

Sono arrivate da tutta la regione a Villafranca 13 squadre con idrovore e attrezzature per la pulizia di strade e case, pronte ad intervenire appena le acque si abbasseranno.
Il tavolo tecnico ha stabilito che le priorità sono chiudere la falla nel più breve tempo possibile, assistere la popolazione che è rimasta nelle case, posizionare sacchetti di sabbia, verificare la possibilità di collaborare con il Consorzio di bonifica per lo svuotamento dell’acqua attraverso la rete dei canali.
Nelle prossime ore, e nei prossimi giorni, è previsto un consistente arrivo di volontari per svuotare da acqua e fango le circa 600 abitazioni interessate dall’alluvione.