Emilia: con dosi, 45mila vaccini in 24 ore

vaccino Covid anziana

Fino a 45mila dosi di vaccino anti-coronavirus al giorno, pari a oltre 1,3 milioni di vaccinazioni al mese, con un potenziale dispiegamento di forze quotidiano di 75 team e oltre 1.000 operatori in più di 70 punti vaccinali sparsi su tutto il territorio: sono questi gli obiettivi che il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna potrebbe garantire in presenza delle dosi di vaccino necessarie ad attuare il piano vaccinale, un ritmo di somministrazioni ambizioso che permetterebbe di immunizzare tutti gli emiliano-romagnoli entro l’estate (anche se con l’incognita delle reali forniture).


Un programma flessibile, strutturato su quattro diversi scenari e basato sulla quantità di vaccini che saranno effettivamente consegnati ogni settimana dalle case farmaceutiche coinvolte (al momento Pfizer-Biontech, Moderna e AstraZeneca, in attesa di Johnson&Johnson), messo a punto con le aziende sanitarie e ospedaliere della regione e illustrato venerdì 5 febbraio in videoconferenza dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dall’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini.

“È inutile adesso provare a fare promesse rispetto ai numeri, credo che i cittadini si vogliano sentir dire da chi può dirglielo che abbiamo un’organizzazione che addirittura può superare il milione di vaccinazioni al mese”, ha detto Bonaccini rispondendo alle domande dei cronisti. “Voi sapete che se si arrivasse attorno al 75% della popolazione sarebbe immunità di gregge, quindi noi potremmo essere messi la prossima estate da un punto di vista di fiducia anche molto bene. Dopodiché bisogna evitare di illudere la popolazione, e dire che siamo in grado di fare tutto quello che serve rispetto alle dosi che arriveranno”.

Attualmente su tutto il territorio regionale sta proseguendo la prima fase della campagna vaccinale, avviata lo scorso 27 dicembre con il simbolico Vaccine Day europeo e protrattasi oltre i tempi previsti a causa dei problemi di consegna delle dosi da parte delle aziende produttrici, prima Pfizer-Biontech e poi anche Moderna. In questa prima fase la vaccinazione è stata riservata ad alcune categorie: operatori sanitari/sociosanitari sia pubblici che privati accreditati, operatori sanitari libero professionisti, compresi i componenti delle organizzazioni territoriali (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta); residenti e personale dei presidi residenziali per anziani; volontari/dipendenti delle associazioni che svolgono attività di emergenza; personale tecnico-amministrativo in presenza nei presidi sociosanitari, farmacisti, odontoiatri e, successivamente, gli operatori libero professionisti.

Grazie alla disponibilità di dosi del vaccino AstraZeneca, inoltre, è stato possibile inserire nella prima fase anche le forze dell’ordine.

Ultimate le vaccinazioni su questo target di popolazione (ad oggi sono state vaccinate 132.913 persone, 89.364 delle quali hanno già completato il ciclo vaccinale con l’iniezione delle due dosi previste, per un totale di 222.277 vaccini somministrati), tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo si procederà con i cittadini dagli 80 anni in su, che in Emilia-Romagna sono 368.300: gli interessati potranno iniziare a prenotarsi da lunedì 15 febbraio tramite Cup, farmacie Cup, Fascicolo sanitario elettronico, portale regionale Salute o numero di telefono che sarà messo a disposizione. È già partita, invece, la vaccinazione a domicilio delle persone ultraottantenni in assistenza domiciliare e dei loro coniugi.

La Regione Emilia-Romagna ha già chiesto al governo di inserire in questa fascia prioritaria anche le persone con disabilità al 100% non autosufficienti, in particolare quelle con patologie per le quali il Covid-19 rappresenta un rischio di salute grave; è sul tavolo la proposta di includere in questa fase anche i caregiver.

Anche la programmazione delle fasi successive sarà passibile di ulteriori modifiche, in particolare alla luce delle effettive disponibilità del vaccino di AstraZeneca, che ha indicazioni d’uso limitate alla fascia di età tra i 18 e i 55 anni.

La seconda fase sarà basata su criteri anagrafici e di priorità: comprende infatti, oltre alle persone over 80 non vaccinate in precedenza, quelle nella fascia d’età tra i 60 e i 79 anni (partendo dai 70-79enni a scendere), che in Emilia-Romagna sono 998mila. Sempre in questa fase rientreranno le persone con comorbidità severa, immunodeficienza e/o fragilità di ogni età; gruppi sociodemografici a rischio significativamente più elevato di malattia grave o morte; personale scolastico, docente e non docente, “ad alta priorità”.

Nel caso in cui le persone disabili al 100% non dovessero essere inserite a livello nazionale nella fase 1, in Emilia-Romagna saranno vaccinate in questa seconda fase, assieme a tutte le persone con disabilità in condizioni patologiche a maggior rischio di sviluppare quadri clinici gravi.

La terza fase, invece, riguarderà insegnanti e personale scolastico non incluso nella precedente fase, lavoratori di servizi essenziali, carceri e luoghi di comunità, persone con comorbidità moderata di ogni età. La quarta fase, infine, estenderà la campagna vaccinale alla popolazione rimanente, dai 16 anni ai 59 anni.

Per tutte le categorie comprese nelle varie fasi la possibilità di prenotazione della vaccinazione sarà attivata progressivamente, sulla base dell’avanzamento del piano vaccinale.