La manovra giallo-verde è legge

Camera dei Deputati – dl Anticorruzione

L’aula della Camera ha approvato ieri pomeriggio in via definitiva la manovra con 313 sì e 70 contrari. Pd e Leu non hanno partecipato al voto pur restando in aula. In precedenza, la Camera aveva concluso l’esame dei 244 ordini del giorno. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha seguito in Aula le dichiarazioni di voto. Fonti del Quirinale fanno sapere che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha poi firmato la legge di Bilancio. Con la pubblicazione oggi del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale – il termine ultimo era appunto quello del 31 dicembre – viene scongiurato l’esercizio provvisorio.

Il Pd non partecipa al voto.”Non parteciperemo al voto; non vogliamo essere i vostri complici in questo disegno”. Il deputato del Pd, Emanuele Fiano, nel corso delle dichiarazioni di voto finali, aveva spiegato che gli esponenti del Pd sarebbero restati in aula ”per il rispetto che portiamo al tempio della democrazia che è il Parlamento” ma, ”non intendiamo partecipare a questo vostro disegno, questa maggioranza vuole modificare lo statuto della nostra democrazia”.

Scontro Forza Italia e Lega. Il voto finale sulla manovra sembra approfondire il solco tra Lega e FI. Durissima la reprimenda che dagli ‘azzurri’ arriva agli alleati sul piano locale: “La manovra è stata fatta affidando le chiavi della politica economica al M5s che non vuole sviluppo e ricchezza, ma solo alimentare odio e invidia sociale. Ebbene: noi con loro non c’entriamo niente e con loro non vogliamo avere niente a che fare”, scandisce Roberto Occhiuto in sede di dichiarazione di voto finale. Altrettanto severa la replica dalla Lega, poco dopo. “Forza Italia prova disprezzo per questa manovra e anche per noi? Se non ricordo male, il governo Monti lo appoggiarono loro e la macelleria sociale iniziata con quel governo è partita proprio dalla legge Fornero, che oggi proviamo a correggere”, mette in chiaro Riccardo Molinari.