La Madonna dei miracoli risplende con la cura di Severi e Mussini

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Nell’ambito delle celebrazioni per il quattrocentesimo anniversario dell’inaugurazione della Basilica della Ghiara, venerdì 29 novembre, alle ore 21, nella Sala Conferenze di Corso Garibaldi, 44 (Reggio Emilia), l’architetto Mauro Severi, in qualità di progettista e direttore dei lavori, e il professor Massimo Mussini, curatore insieme al professore Andrea Bacchii del volume pubblicato nel 1996 al termine dei lavori, illustreranno l’imponente opera di restauri del Tempio avvenuta tra il 1994 e il 1996 e i risultati conseguiti sul piano storico e artistico.

I restauri degli anni 1994-1996 hanno segnato un momento importante per la Basilica della Ghiara e per la sua conoscenza. Erano passati cento anni dai restauri, allora definiti “grandiosi”, avvenuti a fine Ottocento seguendo principi e metodologie non più attuali, che avevano condotto a modifiche parziali di alcune parti dell’edificio, come la pavimentazione interna, le dorature, le nuove porte e i candelieri a bracci appesi alle pilastrate, cui era seguito agli inizi del Novecento il completamento dell’arredo plastico, con la realizzazione di una serie di statue da collocare nelle nicchie interne. I lavori di fine Novecento, invece, sono avvenuti con crismi diversi, nel pieno rispetto delle condizioni oggettive della struttura.

L’intervento generale di restauro e conservazione della Basilica della Ghiara può essere considerato, per la sua complessità, uno dei più rilevanti della Regione Emilia-Romagna. I lavori si sono svolti nell’arco di due anni e hanno interessato 1200 mq di affreschi, 2000 mq di stucchi, oltre 2500 mq di paramenti murari, 1150 mq di pavimentazione in materiale lapideo, 20 tele dipinte, 10 sculture in marmo, 8 ancone in marmo policromo, arredi mobili, oltre alla dotazione di tutto l’edificio di impianti tecnologici adeguati alla conservazione delle opere, compreso il riscaldamento a pavimento, che hanno reso la Basilica un tesoro inestimabile.

L’intervento è costato 3 milioni di euro e fu finanziato attraverso un Comitato in cui confluirono enti pubblici e le più importanti aziende del territorio e seguito dalle competenti Soprintendenze e dall’Istituto centrale del restauro di Roma, con la consulenza di Federico Zeri.

I nuovi concetti di restauro, tesi alla conservazione e alla conoscenza, hanno permesso di consegnare alla città un edificio riportato al fulgore originale e a una migliorata conoscenza della sua struttura, della sua storia e delle testimonianze artistiche in esso profuse nei secoli.

Grazie anche a questa opera di restauro, la Basilica della Ghiara ha ricevuto in questi 23 anni centinaia di migliaia di fedeli provenienti da tutto il mondo, confermandosi come museo ideale della produzione artistica emiliana tardo manierista e come luogo di culto primario della religiosità dei reggiani. Nonostante l’estensione dell’intervento, il Tempio è sempre rimasto aperto al pubblico.