Il Partito Democratico ha annunciato che anche nel 2025 la Festa nazionale dell’Unità si svolgerà a Reggio: l’appuntamento è dal 2 al 14 settembre all’Iren Green Park, nell’area del Campovolo, in via dell’Aeronautica.
“La Festa nazionale dell’Unità è per noi un appuntamento di grande importanza e rappresenta l’occasione di dibattito e confronto sulle principali questioni che riguardano il presente e il futuro dell’Italia”, ha spiegato Igor Taruffi, responsabile nazionale organizzazione del Pd.
Quest’anno, inoltre, ricorre l’80° anniversario della prima Festa dell’Unità, che si tenne proprio il 2 settembre del 1945, a pochi mesi dalla fine della Seconda guerra mondiale: anniversario al quale saranno dedicati momenti di approfondimento e di celebrazione di un pezzo di storia dell’Italia.
Per il segretario provinciale del Pd reggiano Massimo Gazza “il ritorno della Festa nazionale dell’Unità a Reggio è motivo di grande orgoglio e un riconoscimento che viene da lontano. Ringraziamo la segretaria Elly Schlein e il responsabile organizzazione Igor Taruffi per aver di nuovo riposto fiducia nella nostra storia e nella nostra comunità. Quello che un anno fa era un progetto ambizioso, oggi si conferma come un modello capace di tenere uniti i valori politici, sociali e culturali che sono il nostro tessuto connettivo. Questa forza si poggia sui valori repubblicani e costituzionali che consideriamo la nostra ‘dotazione genetica’”.
La Festa, ha ricordato ancora Gazza, “è resa possibile dal lavoro di centinaia di volontari, militanti e iscritti: un mosaico di generazioni, dove i volti dei giovani si uniscono a quelli dei più esperti. A loro va il nostro più infinito ringraziamento, perché sono l’anima di questo grande evento. Ancora una volta Reggio sarà la capitale della politica italiana e la festa sarà di nuovo la casa di tutti, un luogo aperto per costruire insieme il futuro del Paese”.







Credo ci sia molto altro rispetto alle feste di partito sponsorizzate dai vari quotidiani. Chiaro che gli editori coinvolti sperano in un magistrale afflusso. Invece tanti etichettano tali feste abbastanza grottesche. Molti sono riusciti a farsi la fabbrichetta e vagano nel blu, per i cavoli loro, senza considerare i mass media, l’attualita’, e lo sport che non sembra incida molto sull’economia locale, ma molto sui manager, una miriade che vogliono guadagnare sugli sponsor stessi e altro, tasse e non tasse risparmiate, proposta di calciatori in erba etc etc. Molti non sanno che il tessuto economico dove si svolgono le solite feste nazionali, e’ molto ricco, e nessun “patron” d’impresa esporra’ mai i suoi prodotti. Queste contrapposizioni, non rinnegano il fatto che poi siamo tutti uguali, ma si hanno prese strade diverse, e ogniuno, capace di battere la sua migliore strada, ora si trova in vacanza rilassato, e magari ci tornera’ a Natale visto che e’ cosi’ bravo ad organizzarsi. In fondo, grazie a chi ci ha preceduto, ed alle alleanze con Paesi piu’ ricchi, rimaniamo una nazione libera, benche’ occorre sempre non interagire con certe situazioni gravose che il popolo italico gia’ ben conosce.
Oltre a questo, ritengo che molti emiliani si stacchino da queste idee di politicizzazione in ogni luogo a favore del partito. E non rinnego il passato di lotte per la difesa del territorio. Francamente, oggi giorno, i tempi sono notevolmente cambiati. Occorrerebbe una festa rock, come propone il musicista Cocchi.