La diaspora 5s: 2 deputati se ne vanno, fanno 24

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Nuovi addii al Movimento Cinque Stelle. Nei primi due anni di legislatura i cinquestelle hanno perso 24 parlamentari. Nel conto vanno messi anche i sei che furono cacciati dopo la candidatura ma prima dell’elezione per via delle mancate restituzioni. Mentre l’altro giorno Gianluigi Paragone, 48 anni, giornalista e senatore, viene espulso a Capodanno dai probiviri del Movimento 5 stelle per aver votato contro la Legge di Bilancio.
Ieri altri 2 deputati hanno fatto trasloco verso il gruppo misto: Nunzio Angiola, professore ordinario, lascia il Movimento e lo fa, dice, con grande “rammarico”, dichiarando di non aver cambiato i propri convincimenti, ma denunciando fra l’altro, la chiusura pregiudiziale dei vertici M5S , chi più chi meno “nelle proprie granitiche convinzioni”, la scarsa collegialità, e precisa che la sua scelta non è da porsi in connessione con altri colleghi parlamentari, “come Fioramonti. “Come avevo ripetutamente preannunciato, per una serie di meditate e rilevanti ragioni ho dato il mio voto di fiducia al Governo di Giuseppe Conte, ma non ho votato la Legge di Bilancio”, spiega. “Ho manifestato vivo disappunto per la compressione delle prerogative parlamentari e per l’approvazione di provvedimenti che, nella mia qualità di professore ordinario nell’Università, non potevo assolutamente accettare”. Ppi precisa: “Vorrei, infine, rassicurare i cittadini e i sindaci del mio Collegio elettorale. Il mio impegno per il Paese, il territorio murgiano e per l’Università non si ferma qui, e non si fermerà mai. Continuerà – in modo più determinato e incisivo – come parlamentare della Repubblica Italiana, nel Gruppo Misto”.

L’addio di Rospi: “Gestione oligarchica” “Lascio il M5S e passo al Gruppo Misto perché non è più tollerabile una gestione verticistica e oligarchica”. Lo scrive Gianluca Rospi, deputato M5S. “In queste festività ho riflettuto tanto e, per svariate ragioni, in primis il non condividere la Manovra di Bilancio approvata di recente e la mancanza di collegialità nelle decisioni all’interno del gruppo, ho maturato l’idea di lasciare, con grande rammarico, il Movimento 5 Stelle”, spiega. “Manovra di Bilancio a parte, non è più tollerabile una gestione verticistica e oligarchica del Gruppo parlamentare con il risultato che ristrette minoranze decidono per la maggioranza; il M5S non vuole più dialogare, con la base che si limita a veicolare le scelte prese dall’alto senza più essere portatrice di proposte. Oggi, con rammarico, ho consegnato al Presidente della Camera, Roberto Fico, la mia decisione di lasciare il gruppo parlamentare M5S e di approdare al Gruppo Misto, scelta che non è da ritenersi attinente a quella di altri colleghi parlamentari che in questi giorni stanno lasciando il Movimento. Non è un cambio di opinione ma la semplice presa d’atto di una chiusura del MoVimento nei miei confronti”. aggiunge.