“Villa Inferno”, l’inchiesta si allarga a 30 nomi

Villa Inferno

È fissato a mercoledì 9 novembre davanti al giudice per l’indagine preliminare Letizio Magliaro l’interrogatorio di garanzia di Luca Cavazza, finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Villa Inferno” sul presunto giro di prostituzione e spaccio della Bologna bene: stando alle indagini dei carabinieri e della procura felsinea, durante i festini a base di cocaina organizzati nella villa di Pianoro dell’imprenditore edile Davide Bacci (attualmente in carcere) sarebbe stata indotta alla prostituzione anche una ragazza di soli 17 anni, che secondo l’accusa sarebbe stata convinta a compiere atti sessuali in cambio di soldi e droga.

Cavazza, 27 anni, uno dei leader della curva della Virtus Basket ed ex candidato con la Lega alle elezioni regionali del 2020 in Emilia-Romagna, è difeso dagli avvocati Ercole Cavarretta e Massimiliano Bacillieri. Nella stessa giornata è stato convocato anche Fabrizio Cresi, l’altro degli otto indagati finito agli arresti domiciliari, difeso dall’avvocata Donata Malmusi.

Ma l’inchiesta è solo all’inizio: è di oltre trenta nomi, infatti, la lista di persone che sarebbero coinvolte nella vicenda, le cui posizioni sono ancora al vaglio degli inquirenti. Tra questi manager, immobiliaristi, avvocati, ultras della Virtus, un noto dj, ragazze della buona borghesia bolognese e alcune escort, oltre agli spacciatori che avrebbero rifornito di cocaina le feste.