Inchiesta Val d’Enza, Vinci (Lega Emilia) contro il Pd: “Storia inquietante e viscida”

Gianluca Vinci

L’inchiesta “Angeli e demoni” della procura di Reggio sul presunto business degli affidamenti illeciti di bambini e bambine che sarebbe avvenuto nel sistema dei servizi sociali della val d’Enza – come era peraltro prevedibile, visti i nomi delle persone coinvolte e l’arresto del sindaco di Bibbiano Andrea Carletti – ha scatenato non solo una scia di indignazione riguardante i presunti reati contestati ai 27 indagati, ma anche una polemica dal sapore squisitamente politico.

Tra gli attacchi più duri si registra senza dubbio quello di Gianluca Vinci, parlamentare della Lega e numero uno della Lega in Emilia, che ha puntato il dito sul fatto che “una delle bambine coinvolte nell’inchiesta, che ha portato all’arresto del sindaco Pd di Bibbiano, era stata affidata a due donne perché una di queste era una lesbica che aveva avuto una storia con la responsabile dei servizi sociali arrestata ieri”.

Secondo l’esponente leghista ci sarebbe una connessione tutta politica nella vicenda: le due donne, infatti, sono state definite da Vinci in un post su Facebook “due lesbiche che, stando alle notizie, si sono “sposate” in sala del Tricolore l’anno scorso. I nomi sono già usciti sui giornali, non li pubblico solo perché sono superflui rispetto alla gravità della vicenda: guardando i loro profili, però, si capisce da subito chi hanno appoggiato alle votazioni di giugno”.

Insomma, per il deputato del Carroccio si tratta di “una storia inquietante e viscida. Grazie alla procura e ai Carabinieri che hanno posto fine a questo giro di denaro e piaceri fatto sulla pelle dei bimbi”, con il post che si conclude con l’ormai immancabile serie di hashtag – in questo caso “#giùlemanidaibambini #PDaCasa #FiducianellaMagistratura #StopLeggeRegionaleOmotransnegatività”.