In ER anche gli specializzandi per vaccinare

medico specializzando

In Emilia-Romagna anche i medici specializzandi, a partire da quelli del primo anno di corso, potranno fare la loro parte per combattere la pandemia, impegnandosi in prima persona nella somministrazione dei vaccini ai cittadini: lo prevede un decreto del presidente della Regione Stefano Bonaccini firmato mercoledì 24 marzo, dopo che nei giorni scorsi le aziende sanitarie del territorio avevano pubblicato avvisi per verificare la disponibilità degli studenti in formazione specialistica a contribuire alla campagna vaccinale.

Ai giovani medici saranno attivati contratti di lavoro autonomo o di collaborazione continuativa dalla durata massima di un mese, eventualmente prorogabili in base alle necessità della campagna vaccinale stessa. L’impegno lavorativo non supererà le 12 ore a settimana, in modo da non compromettere il regolare svolgimento delle attività formative teoriche e pratiche degli specializzandi: una richiesta, quest’ultima, che era arrivata direttamente dall’Osservatorio regionale sulla formazione medica specialistica e che è stata immediatamente recepita nell’ordinanza.

Gli specializzandi potranno essere resi operativi in ogni fase dell’iter vaccinale: dalla raccolta e valutazione dell’anamnesi clinica al supporto per il consenso informato, dalla supervisione medica alla preparazione e somministrazione del vaccino, fino alla supervisione dei soggetti vaccinati e la registrazione della somministrazione nel sistema informativo nazionale, ossia nelle modalità previste dal protocollo nazionale sottoscritto lo scorso 6 marzo dai ministri della salute, dell’università e della ricerca e dal presidente della Conferenza Stato-Regioni con le organizzazioni rappresentative dei medici in formazione specialistica.

Tutti gli oneri dell’arruolamento degli specializzandi saranno a carico del fondo sanitario regionale dell’Emilia-Romagna, a meno che non intervengano specifici finanziamenti nazionali; in ogni caso i costi non ricadranno sulle singole aziende sanitarie.