In Emilia-Romagna bando da 2 milioni e 350mila euro di ristori regionali per cultura e cinema

ciak cinema

La Regione Emilia-Romagna ha destinato due milioni e 350mila euro di ristori regionali per le imprese culturali, duramente colpite dall’emergenza causata dalla pandemia di nuovo coronavirus. Per le attività del settore dello spettacolo sono previsti un milione e 350mila euro, mentre l’altro milione è destinato al settore cinematograficolo. Il bando è disponibile sul sito di Unioncamere Emilia-Romagna: le domande di contributo potranno essere presentate online dal 12 maggio e fino a mezzogiorno del 4 giugno.

Le misure sono comprese nel bando da oltre 13 milioni di euro approvato dalla giunta regionale emiliano-romagnola per sostenere le attività messe in difficoltà dalle chiusure imposte dall’emergenza Covid-19. Per quanto riguarda l’area della cultura, potranno beneficiarne i soggetti economici iscritti al Registro delle imprese della Camera di commercio competente o al Repertorio economico amministrativo che, rispetto all’anno precedente, nel 2020 abbiano fatto registrare un calo superiore al 20% del valore dato dalla somma del fatturato e dei finanziamenti pubblici ricevuti.

Per le imprese del settore cinematografico sono previsti contributi fino a 4.000 euro per ciascun operatore con sede legale in Emilia-Romagna che, in possesso del codice Ateco specificato nel bando, eserciti l’attività di programmazione cinematografica in sala o attività di distribuzione, con almeno un film lungometraggio in sala nel periodo compreso tra il 20 febbraio 2020 e il 31 dicembre dello stesso anno.

Sono ammesse al contributo anche le imprese che si occupano di riparazione e manutenzione di apparecchiature ottiche, fotografiche e cinematografiche, il cui fatturato dell’anno 2019 sia stato prevalentemente composto da beni e servizi a favore delle sale cinematografiche.

I soggetti economici dell’ambito culturale potranno beneficiare di un contributo fino a 3.000 euro per ciascun operatore se, avendo sede legale o un’unità locale in Emilia-Romagna: svolgono attività di registrazione sonora ed editoria musicale, gestione di edizione e studi di registrazioni sonore; producono spettacoli dal vivo; gestiscono sale teatrali con attività di programmazione nell’ambito dello spettacolo dal vivo o spazi adibiti alla musica dal vivo/live club; organizzano festival o rassegne che siano giunti nel 2020 almeno alla terza edizione; organizzano concerti o live events o svolgono attività di booking o di intermediazione di concerti; curano management e consulenza artisti.

Sono inoltre previsti contributi anche a chi fornisce noleggio con operatore di strutture e attrezzature per manifestazioni e spettacoli e servizi ausiliari del settore spettacolo, e a coloro che hanno svolto attività didattica nell’ambito dello spettacolo dal vivo per l’anno scolastico 2019-2020, per corsi di danza e altra formazione culturale. Tra i requisiti sono comunque previsti livelli minimi di attività e il possesso di almeno uno dei codici Ateco specificati nel bando.

I dati recentemente pubblicati dalla Siae nell’ultima edizione dell’Annuario dello spettacolo hanno evidenziato per il 2020 in Emilia-Romagna un calo – rispetto all’anno precedente – del 72% di spettatori per lo spettacolo dal vivo e di quasi il 70% per il grande schermo, con una riduzione di oltre l’83% della spesa al botteghino per teatro, danza e concerti e di quasi il 72% per il cinema.