Mercoledì 27 ottobre, durante la discussione in Senato sul disegno di legge Zan contro l’omotransfobia, l’aula di Palazzo Madama ha approvato a voto segreto – con 154 voti favorevoli, 131 contrari e due astenuti – la cosiddetta “tagliola”, un procedimento parlamentare richiesto da Lega e Fratelli d’Italia per rigettare il passaggio all’esame degli articoli della legge, il cui iter è stato quindi bloccato, compromettendo (con ogni probabilità in modo definitivo) l’eventuale approvazione della stessa.
Il risultato è stato accolto con particolare soddisfazione dal centro-destra, sia in Parlamento che in tutta Italia.
Per il consigliere comunale della Lega di Reggio Alessandro Rinaldi “è una sconfitta pesantissima per la sinistra, che aveva fatto del ddl Zan la principale arma di propaganda politica. Finalmente è stato messo fine a quello che era un disegno di legge totalmente ideologico, frutto dell’arroganza e della supponenza di una certa parte politica che ha sempre rifiutato qualsiasi dialogo e proposta di cambiamento”.
“Il voto contrario dei senatori di sinistra, che sulla carta dovevano essere i principali sostenitori del testo di legge, è il simbolo di come il ddl Zan fosse troppo divisivo e controverso su temi fondamentali come la libertà e la tutela dei bambini. Una sconfitta memorabile per Pd e 5 Stelle, una grande vittoria per il paese!”.
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