‘Il Rumore del Lutto’ a Reggio

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Questa mattina, 9 settembre, nella sede delle Onoranze Funebri Reggio Emilia sono state presentate le iniziative della Reggio Emilia Experience previste nell’ambito della XVI edizione del Festival Il Rumore del Lutto.

Il Rumore del Lutto è il progetto culturale nato nel 2007 da un’idea di Maria Angela Gelati e Marco Pipitone, che ha l’ambizione di individuare uno spazio di dialogo e riflessione sulla vita e sulla morte, attraverso il colloquio interdisciplinare e trasversale tra differenti ambiti.

La presentazione di questa mattina ha visto intervenire Rolando Landini, Presidente della Pubblica Assistenza Croce Verde Reggio Emilia; Domenico Schiatti, Presidente Onoranze Funebri Croce Verde; Stefano Bigliardi, Direttore generale Onoranze Funebri Croce Verde; Michele Corsini, Direttore Onoranze Funebri Croce Verde Appennino Reggiano; Annalisa Rabitti, Assessora alla Cultura del Comune di Reggio Emilia; Maria Angela Gelati, tanatologa e formatrice, alla direzione scientifica de Il Rumore del Lutto; Marco Pipitone, fotografo, giornalista e critico musicale, alla direzione artistica da Il Rumore del Lutto. A condurre la presentazione è stato il giornalista Nicola Fangareggi, Direttore di 24Emilia.
Nell’occasione sono stati presentati gli eventi che costituiranno la Reggio Emilia Experience, alcune anteprime de Il Rumore del Lutto le cui giornate principali saranno il 17 settembre e il 1 ottobre.

Il primo è in programma sabato 17 settembre, alle ore 18 nella Sala degli Specchi, al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia: torna il Gala in Nero, un appuntamento musicale ormai atteso che quest’anno si svolge appunto nel principale teatro cittadino. Sul palco salirà Julia Kent, violoncellista e compositrice canadese, per un live di livello internazionale. La Kent crea musica usando il violoncello abbinato ad una loop station, tra suoni concreti e musica elettronica. Nel 2007, ha pubblicato il suo primo album da solista, seguito poi da altri lavori molto apprezzati dalla critica. La sua musica, le vibrazioni del violoncello sostenute da basi estremamente originali, ha una fortissima capacità di suggestionare e rapire gli ascoltatori: diventa un linguaggio che parla direttamente all’anima.
Prima e dopo il concerto, Marco Pipitone proporrà un DJ Set. L’ingresso all’evento sarà con la formula Up to you (si potrà decidere liberamente quanto pagare) ma ci sarà un dress code obbligatorio: total black (Info e prenotazioni: irdlbiglietteria@gmail.com). L’evento è proposto in collaborazione con Comune di Reggio Emilia e con il sostegno di Croce Verde e Tecnica Press.

Il secondo evento è previsto per sabato 1 ottobre, al mattino alle ore 9.30 ai Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro 44c): il convegno sul tema “Quale etica nel giornalismo digitale”, a cura di Nicola Fangareggi, giornalista professionista, direttore testata online 24Emilia, con interventi di Elisa Alloro, giornalista e sperimentatrice nel campo delle nuove tecnologie; Veniero Galvagni, medico, psichiatra, psicoterapeuta, psicotraumatologo, criminologo; Claudia Vago, social media manager e project manager per Fondazione Finanza Etica. Il convegno sarò aperto ai giornalisti e la partecipazione darà diritto ai crediti formativi deontologici: è promosso in collaborazione con Comune di Reggio Emilia, Fondazione Giornalisti dell’Emilia-Romagna, Ordine dei Giornalisti Consiglio Nazionale e Consorzio Quarantacinque, con il sostegno di Croce Verde e Banca Centro Emilia.

Lo stesso giorno, nel pomeriggio, alle 17, alla Casa delle Storie di Reggio Emilia (via Sergio Beretti 24/d) viene proposto il laboratorio La grande domanda, a cura del Teatro dell’Orsa, con Monica Morini e Annamaria Gozzi (numeri limitati, prenotazione tramite messaggio al numero 351 5482101), con il sostegno di Croce Verde.

Afferma Maria Angela Gelati: “Il Rumore del Lutto è un progetto che affronta il complesso e delicato tema della morte e del lutto, parti inevitabili dell’esistere, volte a far emergere le domande più profonde. Croce Verde è sempre stata al fianco della Rassegna, fin dalle prime edizioni, perché crede nel valore della cultura e della death education, nel contribuire alla formazione della personalità umana e al necessario dialogo. Con questo proponimento ha appassionato anche altre realtà come Tecnica Press e Banca Centro Emilia”.
Aggiunge Marco Pipitone: “Fare rete è storicamente uno dei punti di forza del festival Il Rumore del Lutto. Da tre anni, grazie alla collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, propone incursioni culturali nel cuore della città, coinvolgendo sedi istituzionali e siti di interesse storico monumentale”.

L’Assessora Annalisa Rabitti dichiara: “Reggio Emilia, ospitando le attività collegate al Festival Il Rumore del Lutto, si pone in una condizione di apertura e di ascolto per affrontare un tema universale, trasversale e in grado di intersecare linguaggi culturali sotto varie forme, su tematiche certamente difficili, ma che risiedono nelle fondamenta dell’essere umano. Nella storia delle civiltà il culto dei defunti è stato sempre al centro, è una delle nostre radici identitarie. È un tema complesso che oggi non si deve temere di affrontare: la pandemia ci ha messo di fronte ancora di più alla necessità di portare riflessioni e approfondimenti. Ognuno di noi nell’arco della sua vita deve affrontare il distacco da una persona amata o affrontare una malattia. Ci si può sentire soli, impreparati, inadeguati. Avere l’opportunità di un dialogo, di riflettere e di alzare la consapevolezza su un tema così importante per ognuno di noi credo sia molto importante”.

“Per noi è un grande piacere collaborare anche quest’anno con l’Associazione Segnali di Vita – afferma Rolando Landini – la quale organizza Il Rumore del Lutto: riuscire a ragionare di temi che possono risultare ostici come la morte, in un ambito culturale ampio e in modo aperto, è un’occasione rara e importante. Il nostro ruolo come Pubblica Assistenza è ovviamente quello di preservare la vita e la salute, ma dobbiamo essere consapevoli che anche la morte fa parte della nostra esperienza di vita”. Per Domenico Schiatti “Oggi, insieme al progetto più importante per la cittadinanza, la prima Casa Funeraria della città di Reggio Emilia, crediamo che sostenere un Festival come Il Rumore del Lutto sia una sfida vincente per tutti, una grande opportunità di crescita. Noi, come Croce Verde, insieme a Tecnica Press e a Banca Centro Emilia sosteniamo con grande piacere questo progetto che ogni anno cresce sempre di più regalandoci stupore ed emozioni”.

Aggiunge Stefano Bigliardi: “Siamo davvero soddisfatti di continuare a far parte del Progetto Il Rumore del Lutto, sostenendolo come realtà unica nel suo genere. Lo facciamo da diversi anni e lo abbiamo visto crescere. La cultura non deve mai fermarsi, e questo lo abbiamo capito anche a causa del Covid-19, che ha ulteriormente messo in evidenza l’importanza di trattare questi temi. Lo scorso anno, al Rumore del Lutto abbiamo presentato il Progetto di Casa Funeraria, “la casa di tutti”. Oggi siamo qui, arricchiti delle tantissime gratificazioni da parte delle persone che si rivolgono a noi. Perché la Casa Funeraria Croce Verde è diventata una realtà. Un sogno che si è avverato”.

Conclude Michele Corsini: “Ho avuto modo di partecipare per la prima volta ad uno degli eventi de Il Rumore del Lutto lo scorso anno. Tante persone erano accorse ai Chiostri di San Pietro per condividere il Gala in Nero, un evento che ricordasse la condivisione del lutto in un’epoca passata: il banchetto, il parlarsi e lo stare insieme, con musica di qualità. Confermo il nostro auspicio che Croce Verde possa arrivare a più persone possibili, con questa forma di nuova educazione che abbiamo perseguito anche attraverso la costruzione della Casa Funeraria Croce Verde”.

Il Rumore del Lutto è un progetto culturale che nasce a Parma nel 2007, da un’idea di Maria Angela Gelati e Marco Pipitone. L’iniziativa è condivisa dalla comune esigenza di trovare, nella città dei vivi, una modalità alternativa per vivere i giorni dedicati alla memoria dei defunti, rendendone la ritualità più completa. I partecipanti al progetto danno vita ad un dialogo profondo e multiforme, per arricchirsi reciprocamente, attraverso le più svariate modalità di espressione, per aiutare ed aiutarsi ad affrontare e comprendere il concetto più arduo, controverso e sfuggente che è sempre esistito e sempre esisterà: la morte.