E’ un Ron che accondiscende con eleganza al tempo che passa, quello che con delicatezza e consueto grande garbo, presenta il suo nuovo album “Sono un figlio”.
Tra una dichiarazione e l’altra, unplugged, struggente, intona alcuni tra i pezzi più belli di questa raccolta di frammenti di vita, in uscita oggi venerdì 30 settembre, su etichetta Le foglie e il vento e distribuita da Sony Music, a distanza di 8 anni dall’ultimo disco di inediti e nel pieno dei festeggiamenti per i suoi 50 anni di carriera.
Composto da 13 canzoni e dedicato a suo padre, “Sono un figlio” è il ritratto di un artista in stato di grazia: << Mi piace camminare per strada, perché mi piace essere libero; incontrare le persone, capire cos’hanno dentro di loro, di me: mi sento anche loro figlio>>.
Un Ron che racconta se stesso come mai prima, che ha voglia di condividere col mondo i suoi pensieri, che fa dell’introspezione lo strumento per trovare le emozioni più forti e intime, in questa vita di urgenze: <<Improvvisamente ci troviamo cambiati. Succede che prima facevo delle note altissime che mi sono trovato a non potere più fare; e non mi piace fingere, continuare a dire alla gente che posso ancora farlo. E’ sufficiente così>>.
Un lavoro meticoloso, che ha richiesto tempo, dalla ricerca delle canzoni che lo rappresentassero in questo momento della sua vita; alla scelta dei suoni acustici e degli arrangiamenti essenziali, che dessero profondità e articolazione lessicale ai testi.
Un Ron “Pollicino”, che esce ed entra dal guscio per il più profondo dei viaggi nell’anima, lasciando dei segni – tutt’altro che briciole – ad illuminargli il cammino.
Costellato di perle, non a caso, il percorso gode della “compagnia” di altri importanti autori e tra i più interessanti giovani artisti del momento: nell’album ci sono da Guido Morra a Maurizio Fabrizio, da Bungaro a Niccolò Agliardi; e, poi, un talentuoso Giulio Wilson, Edwyn Roberts, Mattia Del Forno de “La Scelta”, Cesare Chiodo, Rakele, Donato Santoianni, Leo Gassman (con lui nell’unico duetto dell’album, “Questo Vento”) e una bellissima cover di “Break my heart again”di Finneas, dove – riarrangiandolo – ha adatto il testo insieme alla sorella.
Poetica che trova spazio anche nei videoclip, come in “Più di quanto ti ho amato”, girato con un unico piano sequenza sul Delta del Po, nella deserta Isola dell’Amore, con tanto di fortunato tramonto che diventa di fuoco.
In nome della musica << la vita che scelgo ogni giorno per me>> – rincara l’artista, innamorato del suo lavoro – <<Musica che è vita, che è sempre riuscita a riportarmi dritto in piedi; a farmi andare avanti dopo ogni amarezza, o a darmi modo di rallentare, come durante la pandemia, quando temevo d’impazzire>>.
L’idea del trascendentale è il “sottofondo filosofico” delle nuove canzoni, che contengono immagini universali che rispecchiano l’animo che si apre incondizionatamente: l’universo e i pianeti; una luna tonda e appesa nella notte disegnata nel cielo nero. La vita, intesa come esperienza di relazione con gli altri.
Un artista, nel pieno della maturità e della consapevolezza, che racconta in questo tempo di restrizioni, dove si riscopre l’essenziale, ciò che ci circonda e con rende vivi, con il bisogno di includere.
“Sono un figlio” è una collezione di “frammenti” che ci rivelano la personalità di un artista sensibile e raffinato, protagonista indiscusso del panorama d’autore.
Di questo prezioso mosaico – come ricorda lui stesso – <<fatto di canzoni che a volte possono farci piangere o sperare, e che, in fondo, rivelano l’essenza più intima di noi>>, farà parte anche un tour teatrale al via in autunno, che segue la serie di fortunati concerti estivi e la voluminosa doppia raccolta dei suoi successi “Non abbiam bisogno di parole” pubblicata la scorsa primavera.
E quando gli chiedono cosa ne pensi a proposito del duetto virtuale in “Stella di Mare” tra Cesare Cremonini e Lucio Dalla (la cui voce è stata recuperata dal master originale del ’79), uscito questa notte, con magistrale riguardo risponde: <<Cremonini è bravo. E’ uno che pensa alle cose e le fa anche bene. Quando ci si mette di fronte a Lucio, l’importante è non imitarlo mai e non cercare di fare quello che solo Lucio sapeva fare. Credo che Cremonini ci stia riuscendo benissimo>>.
SONO UN FIGLIO – la tracklist
1. Sono un figlio (Ron)
2. Più di quanto ti ho amato (Testo Bungaro, Cesare Chiodo, Rakele – Musica Bungaro, Cesare Chiodo)
3. Abitante di un corpo celeste (Testo Guido Morra – Musica Ron)
4. Diventerò me stesso (Testo Guido Morra – Musica Maurizio Fabrizio, Ron)
5. Un’astronave nel cielo (Testo Mattia Del Forno – Musica Ron)
6. Melodramma pop (Testo Guido Morra – Musica Ron)
7. La stessa persona (Testo Guido Morra – Musica Ron)
8. Annina (Ron)
9. Questo vento (Testo Donato Santoianni, Leo Gassmann – Musica Ron, Leo Gassmann)
10. Quel fuoco (Testo e musica Finneas O’Connell – Adattamento testo italiano di Ron, Enrica
Cellamare)
11. Nelle lettere (Testo Niccolò Agliardi – Musica Edwyn Roberts)
12. Fino a domani (Testo Mattia Del Forno, Donato Santoianni – Musica Ron)
13. I gatti (Testo Valter Sacripanti. Giulio Wilson Rosetti, Ron – Musica Valter Sacripanti, Giulio Wilson
Rosetti)
Intimo, delicato.
Le nostre preferite: Questo Vento; I gatti; Un’astronave nel cielo; Più di quanto ti ho amato.
Il nostro voto: 8
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