Alessandro Carri ha affidato alle pagine di questo libro i ricordi di una lunga e significativa militanza nelle file del PCI e delle formazioni politiche che gli sono succedute fino ad oggi, basandosi su esperienze dirette che ha accumulato svolgendo ruoli e funzioni diverse a livello locale e nazionale. Per farlo, ripercorre le fasi della nascita del PCI, che riconduce – come la maggior parte degli iscritti a quel partito – alla “svolta” di Salerno e alle scelte di Palmiro Togliatti.
L’opera non si caratterizza per il taglio storiografico, ma piuttosto perché – a cent’anni dalla nascita del PCI – ci “parla del passato e ci costringe a riflettere sul presente”, come sottolinea Pierluigi Castagnetti nella prefazione.
D’altronde, i ricordi e una vita d’impegno e di dedizione sono utili se possono costituire un momento di meditazione sulla condizione d’oggi, ed indurre a identificare “nuovi modelli partecipativi che tengano conto delle opportunità tecnologiche” e siano capaci di proporre scelte comportamentali e culturali di cui si avverte la mancanza.
La dettagliata descrizione di fatti e situazioni, derivata sovente da una personale esperienza, costituisce un’occasione utile per ripensare un passato non troppo lontano, ma anche per immaginare un futuro prossimo che è necessario progettare e che necessita di convergenze ampie e convinte quali quelle che hanno caratterizzato la storia d’Italia del dopoguerra.
“Comunisti e cattolici per l’Italia” di Alessandro Carri è disponibile nelle principali librerie e può essere prenotato sul web o direttamente alla Casa editrice.
Ultimi commenti
Zuppi non è tra i più quotati PERCHÉ come dice il detto chi entra Papa esce cardinale. Ma l'autore dell'articolo ha completamente travisato il senso
che tristezza vedere sempre meno tricolori esposti ai balconi o alle finestre delle case dei reggiani. TRISTEZZA.
bene, cosi' almeno fino al 30 Giugno non potremo PERCEPIRE alcun senso di insicurezza....diciamolo anche a Luca Vecchi, cosi' e' contento.