Il 20 e il 21 marzo al teatro Ariosto di Reggio “La paranza dei bambini”

Nel gergo camorristico "paranza" significa gruppo criminale, ma il termine ha origini marinaresche e indica le piccole imbarcazioni per la pesca che, in coppia, tirano le reti nei fondali bassi, dove si pescano soprattutto pesci piccoli da utilizzare per la frittura di paranza: da qui l’espressione "paranza dei bambini", che indica la batteria di fuoco ma restituisce anche con una certa fedeltà l’immagine di pesci talmente piccoli da poter essere cucinati solo fritti, proprio come quei giovanissimi legati alla camorra che Roberto Saviano ha raccontato nel suo ultimo best seller.

Quel romanzo adesso è diventato uno spettacolo teatrale che andrà in scena al teatro Ariosto di Reggio martedì 20 e mercoledì 21 marzo alle 20.30: racconta una verità cruda, violenta e senza scampo e non a caso nasce nel Nuovo Teatro Sanità, un luogo "miracoloso" nel cuore di Napoli, dove si tenta di costruire un presente reale e immaginare un futuro possibile.

"L’infanzia è una malattia, un malanno da cui si guarisce crescendo", diceva William Golding, l’autore de "Il signore delle mosche": così come nel romanzo di Saviano, anche nello spettacolo i protagonisti creano una loro comunità che impone regole feroci per perdere l’innocenza e diventare grandi.

Dopo la felice esperienza dello spettacolo "Gomorra", lo scrittore e Mario Gelardi si sono riuniti di nuovo in questo progetto teatrale per raccontare la controversa ascesa di una tribù adolescente verso il potere, pronta a piombare nel buio della tragedia shakespeariana e nel nero infinito dei fumetti di Frank Miller.