Guastalla, scoperta una “fabbrica della marijuana”: sequestrati 40 kg già confezionati

carabinieri casolare fabbrica marijuana interno Guastalla – CC

I carabinieri hanno scoperto, in un casolare disabitato nelle campagne di Guastalla, nella Bassa reggiana, una sorta di “fabbrica della marijuana”, dotata di avanzati impianti per la coltivazione, l’irrigazione e l’essiccazione delle piante. L’operazione ha portato al sequestro di circa 40 chilogrammi di marijuana già confezionata e pronta per essere venduta.

Un sofisticato sistema di aerazione, irradiamento e irrigazione aveva permesso di ricreare un ambiente ottimale per la crescita delle piante. La struttura, come si è scoperto, era alimentata illegalmente grazie a un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica: un cavo partiva da un palo dell’illuminazione stradale e arrivava a un contatore installato nei pressi del casolare, garantendo energia all’intero impianto produttivo.

A far scattare l’operazione sono stati i carabinieri di una pattuglia della stazione di Reggiolo che, avvicinandosi al casolare, hanno avvertito un intenso odore di marijuana provenire dall’interno. Grazie a questa prima segnalazione, è stato disposto un controllo più approfondito da parte del nucleo operativo.


Una volta entrati nell’edificio, i militari hanno scoperto una vera e propria “filiera produttiva” della marijuana: diverse stanze erano adibite alla fase di coltivazione delle piante, con serre attrezzate, altre allo stoccaggio e al confezionamento della marijuana, con infiorescenze già pronte per essere distribuite. Un’altra area dell’immobile, invece, era riservata allo smaltimento degli scarti della piantagione.

L’intero casolare, dopo essere stato svuotato dalla marijuana e dalle attrezzature, è stato posto sotto sequestro. Le indagini si stanno concentrando ora sull’individuazione dei responsabili della produzione e della distribuzione della marijuana, visto che i proprietari dell’immobile sono risultati del tutto estranei all’attività illecita. Non si tratta del resto di un caso isolato: negli ultimi anni, infatti, i carabinieri avevano già individuato e sequestrato diverse strutture abbandonate adibite a impianti di coltivazione di marijuana nella Bassa reggiana.