Governo, braccio di ferro tra Lega e Quirinale sul nome di Savona come possibile ministro dell’economia

Sabato 26 maggio

Il segretario della Lega Matteo Salvini è tornato al contrattacco sulla questione della squadra di governo: "Già stasera – ha spiegato il leader del Carroccio – daremo al presidente del consiglio incaricato i nomi dei ministri della Lega che sono pronti a lavorare per il bene dell’Italia. Non è questione di nomi e cognomi ma di rispetto del voto degli italiani".

 

Salvini, parlando con i giornalisti al termine di una riunione informale con i vertici del partito in via Bellerio, non ha accennato in particolare al nome di Paolo Savona come ministro dell’economia, anche se ha sottolineato che "passi indietro la Lega ne ha già fatti abbastanza, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare".

"Un rischio di frattura con il Quirinale? L’unico rischio che vedo è un’ulteriore frattura tra i palazzi del potere e gli italiani. Se qualcuno rallentasse ancora questo processo di cambiamento facendo saltare 15 giorni di lavoro e sacrificio, sarei ancora arrabbiato", ha concluso.

Venerdì 25 maggio

È braccio di ferro tra la Lega di Salvini e il Quirinale sul nome di Paolo Savona come possibile ministro dell’economia: l’insistenza del Carroccio sulla figura dell’economista al Ministero del Tesoro, infatti, sta provocando attriti con il presidente della Repubblica, con la conseguenza di mettere in una situazione molto delicata il presidente del consiglio incaricato Giuseppe Conte, ora stretto nella morsa tra i partiti della sua maggioranza e il capo dello Stato.

Quando già si stavano diffondendo i rumors sul calendario dell’eventuale giuramento del nuovo premier, lo strappo sul nome del titolare di uno dei ministeri chiave del nuovo governo ha provocato un’inevitabile allungamento dei tempi, con addirittura l’ipotesi di una clamorosa rottura. Nemmeno il lungo faccia a faccia informale tra Conte e Mattarella, a colloquio per oltre un’ora e mezza al Colle, ha risolto la situazione: restano infatti le riserve del presidente della Repubblica su Savona, così come dall’altro lato Salvini non intende arretrare di un passo, contando anche sul sostegno del Movimento 5 Stelle.

"La Lega – hanno spiegato fonti del Carroccio – ha preso precisi impegni con gli italiani su tasse, Europa, giustizia e pensioni, non prendiamo in giro nessuno. Non andiamo a Bruxelles con il cappello in mano".

Sul fronte parlamentare, invece, venerdì 25 maggio Conte ha incontrato i leader di M5S e Lega. "L’incontro è andato molto bene", ha spiegato Di Maio al termine: "È come se avessimo lavorato sempre insieme, c’è una totale sinergia e sintonia e stiamo lavorando con abbastanza velocità per assicurare il governo del cambiamento".

Su Savona, però, no comment: "Non voglio parlare di nomi. Di questo ne devono parlare il presidente della Repubblica e Conte". Stessa linea per Salvini: "Sarà il presidente incaricato a fare le sue valutazioni", salvo però poi in serata pubblicare su Facebook un inequivocabile "Sono davvero arrabbiato" – con tanto di "like" del profilo ufficiale di Di Maio.

 

Il leader del Carroccio ha poi rincarato la dose su Twitter: "Giornali e politici tedeschi insultano: italiani mendicanti, fannulloni, evasori fiscali, scrocconi e ingrati. E noi dovremmo scegliere un ministro dell’Economia che vada bene a loro? No, grazie! #primagliitaliani".