Non potevano certo immaginare che a distanza di oltre un anno dal furto i carabinieri di Gattatico avessero bussato alla porta di casa per chiedere loro conto dell’utilizzo di uno smartphone rubato nel novembre del 2016 a una studentessa 16enne all’interno di un locale di Gattatico, dove la ragazza si trovava a trascorrere una serata tra amici.
Attraverso il tracciamento del codice Imei, carta d’identità dei cellulari, i carabinieri di Gattatico sono risaliti al primo utilizzatore, dopo il furto. E poi a coloro che, in una sorta di compravendita tra privati, sono entrati di volta in volta in possesso dello smartphone rubato.
Con l’accusa di ricettazione i carabinieri della Stazione di Gattatico hanno denunciato alla Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Reggio Emilia, un 40enne e un 29enne entrambi abitanti a Langhirano (Parma), un 27enne di Felino (Parma) e un 42enne di Montechiarugolo (Parma). La derubata non aveva configurato un App che gli consentisse di tracciare e quindi ritrovare il suo cellulare, ma coloro che ne sono entrati in possesso sono stati assicurati alla giustizia grazie alle indagini tecniche condotte dai carabinieri della Stazione di Gattatico. A seguito della denuncia del furto dello smartphone, un Samsung Galaxy sottratto alla all’interno di un locale del paese, i carabinieri richiedevano e ottenevano dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale reggiano l’acquisizione dei tabulati del traffico telefonico successivamente al furto che risultava essere stato associato alle schede telefoniche intestate agli odierni indagati.
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per non parlare degli insegnanti...
Se tutta la politica fosse questa, ci potremmo candidare pure noi....
Quando il sistema del malaffare/ m..ioso viene scoperto, i topi non ballano piu', o almeno si sa di cosa campano. Perche' ai topi se chiudi