Fogliano, la Fondazione Veneri si difende: “Massima trasparenza, dalla politica ingerenze strumentali”

Fondazione ente scuola infanzia Amelia Veneri Fogliano – FEV

In questo inizio di settembre a Reggio è diventato un piccolo “caso” la costituzione – che risale però alla metà del 2023 – di una società a responsabilità limitata per la gestione del patrimonio della Fondazione Ente Veneri, storica istituzione educativa di Fogliano che controlla la scuola dell’infanzia fondata nel 1950 grazie al lascito testamentario della contessa Amelia Veneri.

La Scuola Veneri srl è diventata oggetto di una mozione di iniziativa popolare presentata da alcuni cittadini al consiglio comunale di Reggio e di un’interrogazione alla giunta regionale dell’Emilia-Romagna da parte dal consigliere regionale reggiano di Fratelli d’Italia Alessandro Aragona.

A stretto giro, è stata la stessa Fondazione Veneri a intervenire con una nota ufficiale per fare un po’ di chiarezza: “Contrariamente a quanto affermato, la Fondazione ha da anni garantito la massima trasparenza nella propria attività: sul sito istituzionale sono pubblicati statuto, bilanci, comunicati e documenti rilevanti; sul proprio profilo Facebook sono state rese note le principali deliberazioni e le tappe della vita della Fondazione, comprese la costituzione della Scuola Veneri srl (27 luglio 2023), la convocazione delle assemblee e le attività sociali. Negli ultimi anni sono state convocate più assemblee pubbliche, compresa quella odierna (pur essendo stata convocata nei giorni scorsi, non viene mai esplicitamente citata dai promotori della protesta), oltre a numerosi incontri nei mandati precedenti”.

Per la fondazione “è del tutto infondato sostenere che la Fondazione abbia ‘trasformato’ la propria natura giuridica. La Fondazione resta tale e immutata nei suoi scopi; ha semplicemente costituito un nuovo ente, la Scuola Veneri srl, di cui è unico socio e sulla quale esercita piena attività di direzione e coordinamento, come previsto dal Codice civile. La Regione Emilia-Romagna, con nota del 3 agosto 2023, ha confermato che la Fondazione ha piena facoltà di costituire ed essere proprietaria di una società di capitali. Ogni decisione sul futuro della srl resta quindi prerogativa esclusiva della Fondazione, che governa in modo pieno e unico”.

Le scelte patrimoniali, hanno assicurato il presidente del consiglio d’amministrazione della Fondazione Veneri Matteo Campanini e don Riccardo Mioni, parroco di San Colombano a Fogliano, “sono state adottate nell’ottica di garantire la continuità della scuola e la sua qualità educativa”. È “assolutamente falso” che le perdite ammontino a 180.000 euro annui, hanno spiegato dalla fondazione: “Il dato reale è enormemente inferiore”, anche se non è stato fornita la cifra esatta.

“Come in più occasioni, formali, informali, assembleari, la riconversione dei beni immobili e agricoli (la cui redditività agricola non supera l’1%) verso investimenti con rendimento tra il 5 e il 7% è stata una scelta di prudenza e responsabilità, volta a sostenere i costi della scuola e a preservarne il futuro come nelle intenzioni della contessa Veneri”.

La scuola Amelia Veneri “non ha alcuna convenzione con il Comune di Reggio”, ha specificato la fondazione, anche se fa parte del protocollo d’intesa 0-6 anni approvato dal consiglio comunale di Reggio. Le famiglie, “che rappresentano la vera ragion d’essere della scuola”, per la fondazione sono “pienamente coinvolte e soddisfatte del servizio educativo offerto”, tanto che “non risulta tra i promotori della raccolta firme alcuna firma delle famiglie frequentanti le attività educative”.

Per quanto riguarda l’accesso agli atti, “tutti i contratti e i bilanci sono regolarmente depositati e approvati, i consiglieri hanno sempre avuto la possibilità di visionare documenti contabili ed estratti conto presso gli studi e le banche convenzionate. La richiesta di disporre di credenziali di posta elettronica e Pec, avanzata da un membro del consiglio di amministrazione, non è prevista dalle normative vigenti; nondimeno, a fronte di richieste puntuali, la documentazione è sempre stata fornita”.

Il consiglio di amministrazione, hanno concluso il presidente Campanini e don Mioni, “non può infine tacere due elementi di particolare amarezza: il ruolo ambiguo della consigliera Angelica Bottazzi (una delle promotrici della mozione di iniziativa popolare, ndr), che da anni siede all’interno del consiglio di amministrazione e, se avesse ravvisato irregolarità o abusi, aveva il dovere di rivolgersi alle autorità competenti, anziché prestarsi a campagne di illazioni che rischiano solo di nuocere alla reputazione stessa della scuola; l’ingerenza strumentale della politica locale in una vicenda che riguarda un’opera educativa di valore, che da decenni serve centinaia di famiglie con qualità riconosciuta e con grande apprezzamento del territorio”.



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