Fiducia governo, in 40 espulsi da 5s: Zanichelli quasi fuori, salva la Spadoni

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Salgono a 40 i parlamentari espulsi dai gruppi di Camera e Senato. Alla lista dei 35 – che hanno votato contro o si sono astenuti nel voto di fiducia al Governo Draghi fra i due rami del Parlamento – vanno aggiunti, infatti, altri cinque deputati.

Tra i deputati considerati assenti non giustificati e, quindi, espulsi ci sarebbero Yana Ehm, Davide Zanichelli, Simona Suriano, Rosa Menga, Cristian Romaniello, viene riferito. La vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, invece, al momento del voto era impegnata nel suo ruolo istituzionale. Le regole impongono, secondo l’avvocato Lorenzo Borrè, che la cacciata dei dissidenti debba essere ratificata dagli iscritti perché sia valida.

“Come già avvenuto al Senato, anche i portavoce del MoVimento 5 Stelle che nel voto di fiducia alla Camera si sono espressi diversamente dal gruppo parlamentare verranno espulsi”. Lo aveva in precedenza annunciato su Facebook il capo politico del M5s Vito Crimi.”Quello sulla fiducia – sottolinea – non è un voto come tanti altri. Stabilisce gli equilibri all’interno del Parlamento, determinando i posizionamenti fra maggioranza e opposizione. Chi non ha votato la fiducia a questo governo si è automaticamente collocato all’opposizione, dunque all’opposizione del MoVimento che ha deciso di sostenerlo, ed era perfettamente consapevole delle conseguenze delle proprie scelte”. “Chi – aggiunge Crimi – in questi due giorni non ha votato la fiducia ha contribuito, involontariamente o volontariamente, non importa, al tentativo di frantumare il gruppo, quella forza collettiva che ci ha portati fin qui. Ha deciso di mettere davanti a tutto le proprie posizioni, imponendo la propria coscienza individuale su quella collettiva, in un voto che di coscienza aveva poco e che rappresentava solo l’avvio, o il non avvio, di un governo”.

“L’attività del gruppo parlamentare Movimento 5 stelle è informata ai principi di partecipazione trasparenza e responsabilità nell’ambito della leale collaborazione tra i suoi componenti”, premette il capogruppo M5s alla Camera, Davide Crippa, nella lettera con cui ufficializza ai dissidenti l’espulsione dal gruppo.

“Dal resoconto della seduta dell’assemblea di giovedì 18 febbraio – prosegue – risulta che tu abbia votato in difformità dal gruppo in occasione della mozione di fiducia al governo Draghi. Tale fatto oltre a denotare il mancato rispetto delle decisioni assunte dagli iscritti con la votazione in rete e, conseguentemente, dagli organi del Movimento pregiudica l’immagine l’azione politica del nostro gruppo parlamentare”.

“Pertanto – si legge ancora – su indicazione del capo politico dispongo sentito il comitato direttivo la tua immediata espulsione dal gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle senza ratifica degli iscritti ai sensi dell’articolo 21 dello Statuto”.