Federfarma Emilia-Romagna: “Serve senso di responsabilità, no al test in farmacia se si è sintomatici”

Farmacie comunali riunite esterno farmacia

Con una circolare diretta alle strutture sanitarie del territorio, la Regione Emilia-Romagna ha recepito la direttiva n. 705-08/01/2021 del Ministero della salute, stabilendo che in questa fase dell’emergenza pandemica – caratterizzata da un rilevante e rapido incremento dei contagi, anche a causa dell’arrivo della variante Omicron ad alta diffusibilità – i test antigenici rapidi con risultato positivo saranno sufficienti di per sé come indicazione diagnostica di un’infezione da virus Sars-CoV-2, anche senza la conferma finora garantita da un successivo tampone molecolare.

Alla luce di questa novità, Federfarma Emilia-Romagna è intervenuta per chiarire che il tampone antigenico rapido somministrato in farmacia resta riservato alle persone asintomatiche che si sottopongono al test per precauzione (magari prima di partecipare a eventi sociali o incontrare persone con particolari fragilità), e non invece alle persone che già abbiano avuto modo di accorgersi dell’emergere di sintomi riconducibili all’infezione da nuovo coronavirus.

“Con senso di responsabilità applichiamo quanto deciso dalla Regione, pur immaginando che probabilmente questa direttiva aumenterà ulteriormente il carico di lavoro sulle farmacie”, ha commentato il presidente di Federfarma Emilia-Romagna Achille Gallina Toschi: “Migliaia di test fatti in questi mesi hanno già contribuito a scovare centinaia di positivi, e in questo momento in cui il sistema di tracciamento è appesantito da una nuova ondata è bene che i test antigenici rapidi siano sufficienti ai fini della quarantena”.

“Ribadiamo tuttavia – ha aggiunto Gallina Toschi – che questa indicazione non modifica la procedura da attuare per i sintomatici, che devono rivolgersi al medico di medicina generale, il quale stabilirà la strada più opportuna e sulla base dei sintomi deciderà o meno l’esigenza del tampone molecolare. Coloro che hanno sintomi non devono presentarsi in farmacia, altrimenti si rischia di moltiplicare i contatti”.